F.S. Merlino - Questa è l'Italia

186 F. S. MERLINO al minuto della pasta 30 • La società della Rosa era costituita fra mercanti di generi varii e anche di pasta, sullo stesso modello. Il lettore intelligente avrà già riconosciuto in tali società la forma rudimentale del monopolio, di quei vasti trusts. o coalizioni, che dominano il mondo commerciale moderno e che sono niente altro che una camorra, una mafia raffinata, civilizzata, portata all'altezza dei tempi: cosi come la forma piu moderna e borghese di polizia i « Pinkerton detectives » americani, non son altro che una elaborazione perfezionata di quelle compagnie di miliziani a cavallo, che formavano il nerbo stesso della mafia e vendevano i loro servigi al miglior offerente; e cosi come lo stesso governo, il Tammany Ring è solo brigantaggio, che si fregia delle insegne dell'ordine_ della legalità, della giustizia e della civiltà. Nihil sub sole novi; e potremmo citare un'infinità di esempi di monopoli nella nostra storia antica e moderna. Scegliamone qualcuno. Mentre si proclamava la necessità di favorire lo sv~luppo delle industrie, veniva monopolizzato il ferro, che ne è l'anima. Le 1niniere dell'isola d'Elba, forse le piu ricche fra quante se ne conoscono, almeno per la qualità del minerale 31 sono nelle mani della Banca Generale o della società Veneziana, che si accordarono per ottenerne la concessione dal governo a prezzo ridotto. Prima del 1887, le miniere dell'Isola d'Elba erano dirette da una amministrazione cointeressata, la quale esigeva dall'industria nazionale un prezzo_ superiore del 48 % a quello da lei fatto pagare agl'industriali stranieri. Nell'interno la differenza era la stessa. Il prezzo del ferro a Roma, a causa dell'incremento della industria navale, fu mantenuto superiore _di 4- lire a quello di Napoli, di Torino, di Firenze e di Venezia, perché la B.anca Generale, avendo anche accaparrato una r>arte della produzione delle miniere di Piombino e di San Giovanni di Val d'Arno. s'era legata ad un industriale di Terni e .{{li aveva riserbato la colata del ferro di tutta la regione romana; e colui, a sua volta. lo rivendeva soltanto a una rlozzina di grossisti 32 • In tal modo si era arrivati ad imporre all'industria edilizia di Roma una vera tassa di 4 lire per ogni tonnellata di ferro. Chi potrebbe enumerare i monopolii esercitati sia nelle 30. FRAKCHETTI, Zoe. cit., p. 6 e segg. 31. Se ne ricavano 20 milioni di tonnellate all'anno. 32. Messaggero di Roma, marzo e aprile 18~9. · Biblioteca Gino Bianco

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