LA BORGHESIA letana con la mafia siciliana, che sarebbe stata celebrata nelle prigioni di Napoli nel 1876 22 • Tutte queste dicerie, benché abbian dato luogo a procedure, sono infondate. La vera camorra aleggia in sfere sociali hen piu elevate; e quella che si può incontrare nelle prigioni e nelle case di tolleranza non è di essa che una debole imitazione, un pallido riflesso, una larva. La grande camorra regna nelle amministrazioni, circonda i tribunali, domina nelle elezioni e si propaga attraverso una catena ininterrotta d'intermediarii. dall'insignificante portiere al re della Borsa e dal piu oscuro deputato al piu potente ministro. La grande camorra, la quale ora si serve della piccola per compiere le sue infamie, ora, fingendo di volerla schiacciare, si mantiene nella via della legalità. è una coalizione di potenti, che calpesta ogni resistenza e sa disfarsi di uri avversario ostinato, o di un rivale molesto senza necessariamente ricorrere al pug_nale o alla rivoltella, ma servendosi di armi non meno insidiose: l'ammonizione e la calunnia. L'autore di un opuscolo intitolato « La Sicilia » afferma (nel 1876-1877) 23 che i pochi uomini politici siciliani della sinistra mantenevano tutti piu o meno ampie relazioni con la mafia, la quale aveva loro assicurato la elezione e la posizione politica. Intorno al bdgante si costituisce 24, egli aggiunge, una rete di interessi, che si estende dal ricco proprietario, o dall'individuo potente o orgoglioso, il quale vuol soddisfare le sue passioni, dal borgese, che deve prendere la gabel1a del1e terre a prezzo moderato e disarmare la concorrenza, fino agli <. assassini delle città, che organizzano il sequestro dei ricchi e si appropriano della maggior parte del bottino, fino ai pastori e ai contadini, che, in compenso delle informazioni e degli allarmi dati, ricevono doni in denaro e in bestiame 25 . Il giornale « Lo Statuto» di Palermo, organo della società costituzionale, accusa l' 11 agosto 1876, i membri del Consiglio Comunale di Termini Imerese di appartenere alla mafia e di essere stipendiati da essa e tutti di dovere la loro elezione alla deplorevole lega. ccSotto l'aspetto di partiti politici e 22. Schizzo monografico della Camorra Carceraria ecc. di STEFANO Pucc1, magistrato, Matera, 1882. 23. La Sicilia nel 1876-1877, Palermo, 1877, p. 23. 24. Ib. pp. 25 - 26. 25. Sulla complicità dei proprietari con i briganti vedasi ALoNGI, op. cit. p. 89 e seguenti. BibliotecaGino Bianco
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