F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA BORGHESIA feudalesimo con tutte le sue angherie, le sue prestazioni imposte ai contadini, i suoi abusi e le sue violenze, i suoi monopoli innumerevoli, perfino paludato nelle sue forme esteriori - livree, valletti, titoli nobiliari, ecc. - cosiffatti da far impressione sulle popolazioni e da influire sul costume, questo feudalesimo medioevale è ancora in piedi e il governo liberale non ha fatto nulla per abbatterlo nè per frenarlo, tranne allargarne la base, creando una schiera di feudatari nuovi, i baroni della politica, i quali, d'altra parte, sono le medesime persone che i feudatarii della storia. Il feudalesimo storico è floridissimo in tutta Italia, ma soprattutto in quella meridionale. In ogni località, una o due famiglie - raramente di piu, ma allora debitamente in lega fra loro - hanno il supremo potere economico e politico, la proprietà della terra, della casupola abitata dal contadino e il monopolio delle amministrazioni pubbliche. Il Sindaco, il Consigliere particolare, il deputato, uno o due senatori, perfino il segretario comunale sono in loro dominio; imprenditori, guardie comunali, forestali e campestri vengono dai loro vassalli o clienti. Le famiglie meno ricche, o meno influenti, ricercano la loro amicizia e la loro protezione: l'intera popolazione riconosce la loro supremazia. Perché esse non dominano soltanto sui molti contadini che coltivano le loro terre, sulle guardie da loro stipendiate, ma su di un numero considerevole di persone e di famiglie eh' esse tengono soggette mediante l'usura, ·e di cui, come comunemente si dice, esse dispongono come di una loro proprietà, sia nelle elezioni, sia in ogni altra circostanza. Non è raro udire contadini e piccoli borghesi di un comune rurale di una qualsiasi regione d'Italia, dire: « Da noi tutti sono schiavi della tal famiglia». In varie località, quando un membro della famiglia dominante passeggia per le strade, in campagna, si fa scortare _da alcuni servi e da guardie armati, e in livrea, in modo da ispirare timore ai contadini che si alzano e si scoprono il capo al suo passaggio. Alla morte di uno dei suoi membri, tutto il paese prende il lutto e, poveretto colui che, per un malinteso senso di economia, non segua l'usanza generale. La vendetta del padrone lo aspetta 11 • Le autorità governative, prefetto, sottoprefetto, giudice di pace, maresciallo dei carabinieri, i quali dovrebbero reprimere quel dispotismo, quando non sono comu. DoTTo di DAuu, loc. cit., p. 18 e segg.; riportiamo da questo te~to molti degli episodi citati nelle pagine se~uenti. 13 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==