F.S. Merlino - Questa è l'Italia

... F. S. MERLINO domata nel Nord, che scoppiò anche piu formidabile nelle Puglie, a Cerignola, dove gli insorti liberarono con la violenza i loro compagni arrestati e tennero testa alle truppe. Piu tardi la sommossa si riaccese nell'alto milanese, dove 3.2 villaggi insorsero, a un segnale dato dai contadini di Corbetta; e intorno a quei punti estremi, il milanese e le Puglie, che fermento, che agitazione di aff~mati, quante rivolte mal soffocate, quanti torbidi· nelle Romagne. a Ferrara, a Messina, da un capo all'altro della penisola e fin nella stessa capitale del Regno! I magistrati si impietosirono sulla sorte dei contadini; e durante uno dei 5.2 processi intentati agli scioperanti dell'alta Lombardia, il Presidente, pronunciando l'assoluzione degli imputati, aggiunse: « Tornate alle vostre case. Il Tribunale non può fare altro per voi, nemmeno raccomandare ai vostri padroni di essere piu umani, se non piu caritatevoli 4.» Tutti questi episodi provano in quale stato di miseria e 4. Un documento curioso cli questi processi è la poesia seguente, in dialetto milanese, composta da una giovane contadina: Quaranta ghei d'inverno, cinquanta d'estaa Se ghe ie dassen saria poc maa, Pur se ghi dassen, sti pover paisan Nanca farien una pell de pan. O dono! o donn! andemm, andemm ! Andemm in piazza a faa bordell ! Han pientaa in pee sta rivoluzion Tutt in grazia di noster padron. La rivoluzion si l'han pientaa Per faa calaa i fìtt de caa E pu penclissi de pagaa . Ma al padron el clis insd. Che r• paisan ia de fa mori; Le de fa morf, le de fa crepà Ma la rivoluzion la se dev fa. Tutta la mobiglia che gh 'è in Milan L'è tuta I oba di poer paisan I poer paisan intanta in là aspettà La lettera dell'America che l'à de rivà. Quaranta centesimi d'inverno, cinquanta d'estate, non andrebbero male, se glieli dessero. Se li dessero al povero contadino, non basterebbero nemmeno a fargli fare una scorpacciata di pane. O donne! Andianro. Andiamo! Scendiamo in istrada a far chiasso. Questa rivoluzione è nata per colpa '.dei padroni, è per far calare gli affitti delle case, è per non pagar piu servizi. Ma il padrone dice che farà morire il contadino. Lo farà morire, lo farà crepare, tna la rivoluzione s'ha da fare. Tutti i mobili che ci sono a Milano, son tutti roba del povero contadino. Intanto i poveri contadini stanno in attesa della lettera dall'America. » (Col denaro che il figlio, o il marito, emigrati inviano alla famiglia per rimediare alla loro miseria). BibliotecaGino Bianco

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