F. S. MERLINO per cento del suo capitale. Il subaffitto è f4tto in due modi, o a terratico, cioè con pagamento fisso, o a mezzadria, cioè a borghénsatico. Il primo contratto, a giudizio di tutti coloro che lo hanno fatto oggetto di studio, il Sonnino, il Villari, il Salomone, il Caruso, il Cattini, il Turrisi, il Mendola ecc. opprime il contadino in modo tale, ch'egli può a mala pena, nelle annate medie, pagare i debiti contratti per mantenere la sua famiglia e, nelle annate cattive, è costretto a vendere la bestia e la sua casetta, quando ne ha una. La mezzadria o borghensato è una società leonina, nella quale il contadino contribuisce alle spese di coltivazione e di semenza ch'egli prende a prestito generalmente dallo stesso gabellotto a un interesse variabile dal 15 al .25 per cento e piu e il gabellotto prende i due terzi e piu spesso i 3 quarti del prodotto, oltre a varie regalie ,che si chiamano di Santa Barbara, terraf5giuolo. custodia, estimo, messa nel feudo, sfrido, traz1;era o vìe mulattiere, cucca, o maocheroni al campiere, ecc. e che tutte insieme comportano un decimo del raccolto. « Nelle provincie dell'Italia Meridionale, scrive il Lenormant, il paese come c'è in Francia è sconosciuto e con esso il benessere che offre ai contadini la vita in una casetta fornita di un orticello. I contadini abitano, alla moda orientale, in borghi di molte migliaia di anirhe, generalmente distanti fra loro una giornata di cammino a piedi. Tranne qualche abitazione borghese, il borgo è quasi tutto proprietà di un grande possidente, di solito quello di cui i contadini coltivano i fondi. Essi li gestiscono senza un canone fisso, senza garanzia d'alcun genere, tranne la volontà semplice del proprietario o del suo amministratore, il quale può da un giorno all'altro espellerli dalla· loro casa e sbatterli fuori senza la- . voro né mezzi di sussistenza 3 • » In Calabria e in Basilicata il contadino è tenuto dall'arbitrio del proprietario a una quantità di servizi: inoltre gli paga, come in Lombardia, la vigilanza del fondo, vigilanza ch'egli eserciterebbe volentieri da sé, ma il proprietario ci tiene ad avere un custode addetto alla sua persona e a guadagnare sulla paga di esso, perché trattiene una parte del grano che il contadino gli rimette sotto quella voce. A Venezia si usano i contratti a fiamma e fuoco, in cui l'agricoltore rinuncia ad ogni inden_nizzo, in caso di mancato raccolto, per la grandine, la tempesta e ad ogni compenso per le mi3. LEì\"ORMA ·T, Att1·averso la Puglia e la Lucania, pp. 241-42. Biblioteca Gino Bianco
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