F.S. Merlino - Questa è l'Italia

LA BORGHESIA 169 care la terra per liberarsi dal canone che pesava su di essa, evitare la Scilla del proprietario per cadere nel Cariddi dell'usuraio, il borghese, tenendo dietro all'esattore _e all'usciere, presentandosi dopo il cattivo raccolto, togliendo al contadino le sementi, il concime, i mezzi di sussistenza col chiudergli i mercati, impoveri a forza di usura, quindi spogliò intorno a sé i coltivatori indipendenti. La Borghesia, venuta in possesso dei Comuni, domandò d'impadronirsi dello Stato e, impadronitasene grazie a diverse rivoluzioni, si abbandonò a uno sperpero sfrenato del pubblico patrimonio, impose le vie dei commerci, le canalizzazioni, le ferrovie, i tunnels, i pubblici edifici, scuole, chiese, monumenti, banchetti; rivendicò e usurpò i beni conventuali e demaniali; con una mano essa prestava al governo e alle città, con l'altra essa riprendeva il danaro sborsato, restando cosi creditrice del capitale, degl'interessi e imponendo, per risarcirsi, enormi tasse ai lavoratori. Quando essa ebbe rarefatto le file dei coltivatori diretti e ingrossato quelle dei fittavoli e dei braccianti, poté alzare i canoni di affitto, già tradizionalmente statici, e aumentare continuamente le sue rendite. I coloni vivevano ormai nel ·perenne timore di esser cacciati dai fondi e tale pericolo era per loro tanto piu grande, quanto piu cura e amore essi avevano messo nel coltivarli. Il rischio dei raccolti ricade ormai sul fittabile; se egli non paga puntualmente il canone nel giorno stabilito, o è scacciato, oppure, se resta, trae seco gli arretrati come un forzato la catena e non v'è usura o sopruso che egli non subisca sotto la continua minaccia pendente della evizione. In politica la Borghesia converti ben presto tutto il meccanismo dello Stato, dell'amministrazione della giustizia, della politica in pompa aspirante del lavoro operaio, subordinando tutte le istituzioni a quella suprema, fondamentale, sacra dell'imposta, il cui prodotto rifluisce dalla cassa del tesoro nelle tasche .dei possidenti. degli appaltatori, dei burocrati e dei banchieri. Il « capitale n consiste in titoli di credito, cartelle del debito pubblico, azioni bancarie e altri simulacri e fantasmi di cose, che tuttavia comportano aggio, dividendi e interessi ad usura, cosicché i sudori del danaro, un tempo stigmatizzati dal filosofo, son oggi superati dai sudori cartacei, invenzione del nostro secolo. In economia la Borghesia ha aumentato' i suoi mezzi di azione con le tre leve del mondo economico moderi:io: il capitale, la macchina e il salariato libero; ha stimolato le vanità e gli appetiti, ha creato bisogni Biblioteca Gino Bianco

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