F.S. Merlino - Questa è l'Italia

IL GOVERNO 153 visto i posti occupati da uomini nuovi, ispettori e presidi trasferiti e promossi per compenso cli tresche elettorali e abbiamo visto il Governo vessare vecchi e rispettabili funzionari. Non parlo dei favoreggiamenti nel campo delle arti, né della nomina di commissari ai congressi e alle esposizioni internazionali, dove la politica talvolta mise in evidenza uomini completamente ignoranti della materia, cosicché l'Italia perdette del suo buon nome agli occhi degli stranieri. Certo, abusi e parzialità di ogni sorta non mancarono». Cosi parla il Minghetti, il quale, si noti bene, è testimone, parte e giudice insieme, perché è stato ministro e perfino presidente del Consiglio molte volte prima del 1876. Ma nulla di quanto si potrebbe dire sugli abusi commessi dal ministero della Pubblica Istruzione raggiungerebbe la verità. Recentemente, il redattore di un giornale di Napoli richiamò l'attenzione del pubblico su ciò che accade nei concorsi universitari, in cui gli esaminatori non leggono i lavori dei ca:ndidati; le loro relazioni sono stereotipate su due o tre modelli rispondenti a tutte le circostanze; e le parentele scientifiche. piu pericolose di quelle del sangue, le simpatie personali e il ciarlatanismo prevalgono sul merito e sul valore dei concorrenti. In segui_to a tale articolo, uno dei piu illustri professori dell'università di Napoli scrisse al giornale: « Lei non ha potuto occuparsi del problema, altro che in termini generici e senza troppo scendere ad esaminare i fatti. Se avesse voluto raccontare nei loro particolari tutti gli episodi scandalosi, che accadono ogni giorno sotto gli occhi del ministro, dieci articoli non sarehbero bastati. Tutti coloro che conoscono a fondo l'organismo universitario, tutti i professori, i quali assistono alle violazioni del diritto e della verità compiute impunemente, e.on grave danno della scienza e della ·gioventu, hanno ormai perduto ogni fiducia in un avvenire migliore. Quanto lei dice della menzogna dei concorsi è una pallida ombra di quello che il senatore Cremona ha detto in Senato e di quanto l'onorevole Senise ha detto alla Camera dei deputati. Il. discorso di quest'ultimo sulla fiera dei concorsi parve ed era veramente gravissimo, perché rivelò, senza reticenze inutili e senza ipocriti riguardi, il sistema gesuitico che ha corrotto il nostro insegnamento superiore, ma il ministro non ha fatto nulla ... e pertanto tutto dipende da lui » 30 • Un altro pubblicista, parlando della scelta dei professori, 30. Corriere di Napoli, 23, 24 gennaio 1890. BibliotecaGino Bianco

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