4 F. S. MERLINO bestie, o piuttosto quantunque fossero (perchè il potere è una fonte di luce, e che luce!), senza parlare di quelli promossi ..banchieri, grandi possidenti, presidenti di amministrazioni, ecc. ecc. La megalomania non è limitata all'Italia governativa: tutto il popolo ne è invaso. I cavalieri son diventati commendatori dello zucchero e altre derrate 3 ; e tutti gli imprenditori, tutti i s.alumai, tutti i croupi,ers delle bische sono stati promossi cavalieri, consiglieri, notabili e ufficiali territoriali. Tanti onori non sono immeritati. Dopo le dodici fatiche d'Ercole per unire politicamente la penisola, abbiamo proclamato la necessità d'un nuovo « bagno di sangue»; e abbian10 già compiuto una piccola immersione nelle acque del T\1ar Rosso, anzi nelle sabbie africane, che migliaia di giovanotti, tratti, volenti o nolenti 4 , dai quadri dell'esercito, hanno già colonizzato con le loro ossa. I· nostri governanti si son frega ti le mani dalla soddisfazione. L'avventura militare di Dogali ha fatto onore all'esercito: difatti i nostri soldati si sono fatti uccidere fino all'ultimo uomo: caspita! (non si veda qui la menoma irriverenza alla memoria di quei giovani martiri) er:ino selezionati! Quest'aureola di gloria che circonda l'esercito ha dato alla testa a noi rimasti in Italia a braccia conserte. E non soltauto abbiamo decretato l'erezione di un monumento «patriottico» per eternare l'invasione e la disfatta, ma anche l'aumento delle spese militari, per continuare le conquiste fino al centro dell'Africa. Abbiamo seminato sul nostro cammino oro - l'oro che fa nel nostro paese apparizioni cosi rare e intermittenti, l'oro che le giovani generazioni conoscono solo dalle favole delJa balia. Abbiamo corrotto i capi indigeni e ce ne siamo fatti strumento della nostra ambizione contro la loro «patria», poi, quando è giunto il momento di agire senza di loro, li abbiamo chiam~ti traditori (di chi? di noi o della loro nazione?) e caricati di catene li abbiamo trascinati in Italia, a godere i 3. Si chiamano in Italia commendatori dello zucchero i settanta commendatori nominati in occasione del voto sulla legge degli alcool e dello zucchero del 1876. Il Sella presentò una volta al Ministero una lista di 300 candidati. GALLE~GA, Italy revisited, 1, P· 403. - 4. In apparenza sono arruolati volontari nel corpo di spedizione, ma in realtà la loro volontà è stata eccitata da ben altre offe, che non la magra attrattiva di un soprassoldo. Un opuscolo del deputato Plebano, che ha recc;ntemente visitato la colonia di Massaua, ha confermato l'opinione generale che non potremo trarre da essa nessun vantaggio commerciale e che, dato che ci siamo, non resta altro da fare che limitare quanto possibile le spese. Tuttavia convien notare qui che il suo collega Franchetti ha riportato dallo stesso viaggio tutt'altra opinione. Biblioteca Gino Bianco ,
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