F.S. Merlino - Questa è l'Italia

IL GOVERNO oppositori, Crispi e Zanardelli, e offri agli altri delle ambasciate. Si racconta, a proposito della facilità con cui il Depretis componeva i ministeri, che egli avesse sempre in tasca un'altra lista, nell'eventualità che una combinazione non riu- . scisse. Chi crede dunque alla serietà dell'opposizione parlamentare? Coloro che in Inghilterra si chiamano i front bencnes, cioè i capi dei partiti, son sempre d'accordo nelle grandi occasioni. Che si tratti della politica estera, o dell'interna, dell'esercito, o della magistratura, di imbrogli nel campo finanziario, o di gesta d'un gendarme brutale, la ragion di Stato, l'ordine, il prestigio del governo, ecco le formule usate per soffocare gli scandali e scongiurare il capitombolo. Il governo reale si impone a quello apparente. I capi dei gruppi danno esempio di moderazione. Ecco un episodio tipico. L'onorevole Sandonato affermò, nella seduta della Camera dei Deputati del 2 2 giugno 1886, che la libertà di voto era stata rispettata meno nel 1886 che nel 1848, all'indomani delle barricate drizzate a Napoli. Contro queste parole i «dabbene» protestarono indignati. Ecco il testo del resoconto ufficiale: Sandonato,: « Se quelli che interrompono desiderano conoscere qualche fatto scandaloso, non sarà colpa mia se lo esporrò alla Camera nella sua crud~zza ». Il Presidente, intervenendo: « Oh! no, onorevole di Sandonato, non venga meno a quella moderazione di linguaggio, che lei sempre conserva. Spero che Cavallotti farà altrettanto». In quell'occasione il Nicotera dichiarò di aver fatto tutto il possibile per evitare che certi episodi diventassero di pubblico dominio attraverso le discussioni parlamentari e il Sandonato assicurò di aver fatto lo stesso in una precedente occasione. Del resto, conclude il primo, interpretando il pensiero dell'intera Camera: « Certe cose un governo deve saperle fare, oppure non farle per nulla». Dopo il 16 marzo 1876, la Sinistra giunta al potere non fece motto di gravissime irregolarità constatate nella gestione dei precedenti ministeri: soltanto fu pubblicato che la Destra aveva distribuito « in articulo mortis » pensioni e ricompense ai suoi fedeli 15 ; inoltre dalla bocca dell'onorevole Nicotera, 15. La « Gazzetta Ufficiale » del 23 ottobre 1876 porta una lista di pensioni liquidate dalla Corte dei Conti. Fra le altre una di 7200 lire al Correnti, consigliere di Stato che diventava nello !>tessotempo segretario dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro con 30.000 lire di stipendio. Biblioteca Gino Bianco

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