F.S. Merlino - Questa è l'Italia

POLIZIA E TRIBUNALI 127 zioni di Corte d'Assise di Napoli, Palermo, Firenze e Torino, concentrando la direzione della giustizia penale in una corte · unica di Cassazione Penale nella stessa Roma. Gli uomini al potere sono posseduti dalla mania di accentrare: vorrebbero veramente tenere la nazione tutta quanta nel loro pugno. Il governo napoletano riservava a sé l'alto intervento nei processi politici: i ministri italiani della destra davano libero corso al loro potere, quando si trattava dell'interesse del governo, o della consorteria. I mi1'isteri liberali venuti dopo hanno diguazzato nell'arbitrio; essi lo hanno eretto a sistema di governo. Il tal ministro di giustizia, vero Attila della b.assa magistratura, ha perseguitato accanitamente dei vice-cancellieri di pretura pur rispettando i ladri d'alta classe. Un altro ha diffuso la corruzione e la protezione a piene mani nella sua amministrazione. Da tutti la magistratura è stata degradata, calpestata, vilipesa, la politica unita alla giustizia, la statua della libertà violata, e incensi sono stati brucia ti agli dei della menzogna e della licenza. Si è nuovamente drizzato il patibolo per i militari ribelli; la guardia nazionale è stata abolita; si è centralizzato su tutta la linea; e poco conta che il giury non sia stato abolito, dacché si può dire ormai che, se è. vero, come si afferma, che in Inghilterra tutti gli organi dello stato hanno esclusivamente lo scopo di salvaguardar.e i suoi poteri, in Italia essi hanno quello di annullarli e di renderli vani. Finalmente il governo, a malgrado dei precedenti di un ministro e del nome di democratico con cui un altro si fa bello, è impegnato in un'impresa di assoluta reazione. Basterebbe citare il nuovo codice penale, che punisce l'ingiuria, l'irriverenza quasi privata del capo dello Stato; che crea un'infinità di nuovi delitti, sfumature di parola e quasi di pensiero, contro entj, contro astrazioni (quali il misconoscere le prerogative della Corona, della Camera dei Deputati, del Senato, della legge ecc.), che soprattutto introdusse l'orribile pena dell'ergastolo, reclusione cellulare a vita, tomba di creature viventi, pena che riabilita la forca - la quale poi aggrava le pene dei delitti politici in genere a un punto tale che un giurista tedesco, il professor Meyer dell'Università di Monaco, si chiede se il governo italiano abbia in sostanza pensato di cercar di assicurarsi l'esistenza con leggi draconiane 60 • 60. « Rivista penale», diretta da Malacchini, Padova, 1884-85, T. II, p. 15. Bibtioteca Gino Bianco

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