124 F. S. MERLINO venti va autorizzazione superiore; finalmente dovrà evitare la compagnia di quelli come lui segnati dalla ammonizione e non piu destare sospetti nelle delicate coscienze dei suoi paterni tutori. Compiuta questa cerimonia, si prendono i suoi connotati e lo si manda via con un marchio, come un montone destinato all'ammazzatoio. Da quel momento. è finit2 per lui, il lavoro gli vien rifiutato, la sua vita è piena di pericoli e di paure, egli e i suoi vivono interamente a discrezione degli agenti di polizia, i quali spesso han trovato questo sistema, per soddisfare le loro passioni su figlie, spose. fidanzate! Quanti in queste circostanze diventano veri criminali, ladri, assassini, briganti t In tal caso, i timori e le previsioni della polizia sono giustificati dagli avvenimenti e ciò permette loro di accrescere per l'avvenire le loro esigenze: l'arbitrio è giustificato dai suoi stessi risultati. Altri, anche se non diventano autori di qualche misfatto, non sono meno infelici: contravvengono alla legge dell'ammonizione, sia sé perdono il lavoro, sia che un caso fortuito, o di forza maggiore. li costringa una sera ad attardarsi. Non c'è considerazione umana che possa salvarli 58 • Arrestati, trascinati davanti al tribunale. sono condannati dapprima al carcere, poi, una volta presi di mira dagli 58. Sentiamo il commovente racconto del Giorio, il quale si occupa anche dell'ammonizione: « Ho conosciuto - scrive - un padre, il quale, per sua disgrazia, aveva due figli entrambi sottoposti a sorveglianza della polizia (la sorveglianza, quantunque inflitta dai tribunali come pena accessoria, in effetti non differisce molto dall'ammonizione). I regolamenti di Pubblica Sicurezza non permettono che due sorvegliati abitino nella stessa casa. Il buon vecchio amava teneramente i suoi due figli, benché colpevoli e soffriva che fossero lon- . tani da lui. Tanto pregò e supplicò, che ottenne per una particolare grazia di poterli tenere entrambi presso di sé. Ma le grazie della Questura costano care. Gli agenti incominciarono a bussare di notte ogni mezz'ora alla casa di quella povera famiglia. Il buon vecchio sempre apriva e accompagnava i poliziotti al letto dei figli, la condotta dei quali era esemplare sotto ogni riguardo. Tuttavia pareva ch·e la polizia fosse tutta d'accordo nel perseguitarli: non c'era nel quartiere agente che non si sentisse in obbligo di andare la notte a battere almeno un paio di volte alla loro porta. Il vecchio continuava ad aprire, sempre pronto e compiacente ad ogni indagine della forza pubblica. Piu volte tentò di ottenere che fosse diminuito il numero di quelle visite, ma invano. Venuto l'inverno, il poveretto, obbligato a uscire ogni momento dal letto per aprire alla polizia, prese un malanno e in pochi giorni si aggravò. In agonia pregò i figlioli che gli chiamassero un prete. Era già notte fatta; uno dei figlioli corse a compiere la volontà del padre, ma imbattutosi nelle guardie fu arrestato. Non gli vaisero scuse né lacrime: portato in prigione fu condannato per . contravvenzione alla sorveglianza speciale. Il padre spirò senza aver potuto rivedere suo figliol » Biblioteca Gino Bianco
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