POLIZIA E TRIBUNALI politici, il quale intrigò per un pezzo col tribunale commerciale, fino al giorno in cui Zanardelli fu obbligato ad allontanarlo da esso. Molte lacrime si son versate sulla corruzione della magistratura, che lo stesso Tajani ha accusato a piu riprese dal suo banco di Ministro, sia d'ignoranza, sia d'esser asservita al potere, affermando, tra l'altro, che molti magistrati sottoponevano i loro giudizi all'approvazione dei ministri. Proteste e sdegni ipocriti! Il governo liberale, che l'Italia si è data dopo il 1880, ha ogni giorno calpestato l'indipendenza della magistratura e pretenderebbe ch'essa si rialzasse, dopo essere stata curvata a viva forza! Dal processo alla reazione. in cui volle condannare come b~iganti quei soldati borbonici che avevano difeso il loro posto, fino ai processi per associazione a delinquere contro i socialisti, non ci son bassi servigi che il governo non abbia chiesto ai magistrati, salvo a rimproverar loro di averli resi. Ma, almeno, ha lasciato loro qualche libertà d'azione in circostanze normali? No, esso ha fatto del magistrato un soldato, costringendolo a obbedire all'autorità politica e in realtà sottomettendolo alla sua rigorosa sorveglianza. Ogni occasione è buona, perché il procuratore del re o il pretore prenda la parola d'ordine dall'autorità politica, prefetto, sottoprefetto, delegato di polizia, o maresciallo dei carabinieri; insieme preparano gli arresti in massa; insieme architettano i processi di tendenza, insieme e spesso - come a Mantova nel 1884, a Milano nel 1888-1889 e in mille altri casi - di comune accordo con i grandi proprietari, si decide di rivolgersi alla truppa per indurre operai e contadini a sottomettersi ai padroni. Il magistrato di piu basso grado dipende dal superiore, il giudice dal presidente, il presidente di tribunale da quello di Corte d'appello e cosi via. Come può esservi indipendenza della magistratura, se non c'è nella sua compagine? Il suo capo supremo, il Ministro, ha facoltà, sia di ricompensare un magistrato docile con una promozione, sia di punirne uno recalcitrante, dimenticandolo e, peggio, di privarlo di incarichi e di compensi; se è giudice istruttore e non riesce ad architettare bene un processo politico (come capitò al ~udice che istrui quello detto di Piazza Sciarra a Roma) o, se è presidente di Corte d'Assise e non presenta a fin d'anno una lista considerevole di condannati ai lavori forzati, egli ha il potere piu temibile, pi11 frequentemente esercitato, di strappare un mag-istrato alla sua residenza, ai suoi colleghi, alla sua famiglia, al luogo in cui sono i suoi interessi e dove forse fa educare i suoi Biblioteca Gino Bianco
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