POLIZIA E TRIBUNALI 111 rischiarono di essere condannati, perché il difensore d'ufficio fu contro di loro; e fu l'accusatore pubblico che sciolse l'orribile intrigo! ». Sono trascurabili piccolezze, in cui anche una giustizia meno sommaria, e meno africana, di quella di cui noi .abbiamo raccontato le prodezze, spesso incorre. Ce n'è di peggiori. · Il Gladstone ci ha lasciato nella prima e piu memorabile delle sue lettere a Lord Aberdee un esempio classico di quanto i giudici napoletani tenessero conto della vita degl'imputati. Il presidente d'un tribunale obbligò un certo Angiolillo ad as-, sistere, quantunque gravemente malato, al suo processo, ma non poté condannarlo, ché l'infelice mori prima della fine di esso. Questo, che già ripeteva un episodio simile del 18~1, si è rinnovato nel 1884. Un galantuomo di nome lndolfi essendosi, in seguito a malattia, congedato dal .corpo dei pompieri tre mesi prima del momento in cui avrebbe avuto diritto alla pensione completa (mentre tanti altri funzionari restano per anni a disposizione del ministero percependo i loro stipendi interi) ridotto nella piu nera miseria. dopo aver invano implorato pietà, si vendicò, uccidendo il suo antico comandante. L'episodio fece chiasso e nella stampa borghese si gridò alla vendetta. Il processo durò molti giorni e fu per l'imputato un vero supplizio. Un avvocato eloquentissimo, allora sindaco di Napoli, sospese le sue attività civiche, per venir a lanciare i fulmini della sua eloquenza contro un uomo, la cui sorte era segnata. La volgarità delle ingiurie, la violenza delle apostrofi, il terrore che quell'oratore seppe accumulare nel suo discorso non si possono immaginare. L'accusato, che era epilettico. si torceva fra orribili angoscie, piangeva, cadeva in convulsioni; finalmente, sentendosi colpito a morte, domandò di non presentarsi all'udienza. Ma la corte non volle offrire un argomento alla difesa e respinse a piu riprese la sua domanda. Il mattino del giorno in cui doveva essere presentato il verdetto, l'infelice mori all'ospedale della prigione. L'avvocato di parte civile poteva congratularsi della sua eloquenza: essa era servita a qual.cosa: era stato compiuto un vero assassinio giudiziario. Ben diversa era la tradizione del foro napoletano, quando gli avvocati difensori, che si chiamavano MariniSerra, sdegnavano di comparire parte civile, di metter la loro eloquenza a servizio della vendetta, oppure della piu sordida speculazione. Che dire ora dell'atroce ironia del «riassunto», questo atto Biblioteca Gino Bianco
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