.. 98 F. S. MERLINO gato dei delegati, l'ispettore degli ispettori. Quando! saputo del asuale arresto d'uno dei suoi complici, il banchiere Bixio in !svizzera volle andare da lui per soccorrerlo dei suoi consigli, si fece mandare a Berna e appoggiare con autorevoli raccomandazioni e, l'indomani del suo arrivo alla capitale elvetica, il procuratore generale della repubblica scriveva al suo collega di Torino: « Ieri ho avuto l'onore di stringere la mano al vostro Strigelli, rappresentante del governo italiano». Il gioco di Strigelli, del resto a~sai abile, consisteva nell'organizzare furti e falsi con una mano e con l'altra fingere di tendere reti ai malfattori per arrestarli e assicurarli alla polizia. Difatti, dal 22 marzo 1880 al 29 giugno 1881, una serie di furti con scasso, uno piu audace dell'altro furono cornmessi, perfino di pieno giorno, nelle vie piu frequentate di Torino. Il pubblico si commosse, le autorità si diedero ad arrestare alla cieca: nessuna traccia dei colpevoli. I derubati sporgevano denuncia alla polizia; si rispondeva loro: « rivolgetevi a Strigelli ». Nello stesso tempo, era scoperta una sequela interminabile di falsi. Titoli di rendita italiana e francese, su cui erano stati aggiunti due zeri al numero 3 della rendita, circolavano per il paese. Le banche protestavano; il pubblico si sentiva leso, le autorità scoppiavano di rabbia e d'impotenza: nessuna traccia dei malfattori. Dopo un certo tempo; Strigelli. che era l'anima del complotto, ma anche il confidente dell'autorità, vide che non poteva prolungare l'attesa senza rischio e che bisognava inventare qualcosa. Propose al prefetto di Torino di comprare 7315 lire di biglietti falsi, lasciando sperare che questa operazione condurrebbe alla scoperta dei falsari. L'operazione fu <<felicemente» compiuta, le 7315 lire scomparvero nelle tasche di Strigelli e C., ma sui membri della banda regnava sempre il piu profondo mistero. Il caso volle che si scoprisse una corrispondenza telegrafica cifrata, in cui era trattata la vendita di azioni false delle ferrovie sarde e, sulle piste offerte da essa, si procedette a qualche arresto. Uno degli arrestati, quello che collocava i titoli falsi a Londra, fu rilasciato motu proprio della polizia. Quanto a Strigelli, a malgrado di tanti indizii di sospetti gravissimi addensatisi su di lui, il questore rifiutò sempre di permettere che lo arrestassero e avrebbe potuto continuare il suo gioco per chissà quanto ancora, se una sera a Torino un agente non fosse stato sorpreso in flagrante a rubare nel negozio di un gioielliere. Interrogato, dapprima pretese d'aver simulato il BibliotecaGino Bianco
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