Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

diziari, come quello di oggi; essa non ci dice ugualmente se prenderà nelle sue mani tutta la proprietà ed il capitale, e la suprema direzione dell'industria e dello scambio (perché vi sarà scambio, secondo la teoria .n1arxista); e se ridurrà gli operai a soldati e i dirigenti a ufficiali; e quale parte di queste funzioni lascerà alle libere Associazioni; infine non ci dice nulla sulle intenzioni di coloro che adoperano questa parola di « colore oscuro ». Marx ha molto giustamente ben notato ciò nel 1875; e tuttavia si è continuato, presso i socialisti tedeschi, a servirsi di questa parola ed a presentarla come il non plus ultra del radicalismo « scientifico >>.Ed ecco ancora perché non si poteva pubblicare la critica di Marx. Ora i socialisti tedeschi hanno trovato, in proposito, un altro sotterfugio; ed hanno sentenziato che non bisogna occuparsi dell'avvenire perché non si può sapere esattamente come le cose si metteranno. Ugualmente essi hanno trovato un sotterfugio a proposito della « dittatura rivoluzionaria>> e rjfiutano oggi di dichiararsi pro o contro di essa, perché tutto dipende, essi dicono, dalla condotta piu o meno saggia che terrà la borghesia di fronte alle rivendicazioni del proletariato. Evidentemente 9ueste manovre rivelano piuttosto abilità che forti convinzioni e franchezza. Marx passa a criticare la « litania democratica assai conosciuta>> del suffragio universale, legislazione d~retta, nazione armata, giustizia e scuola gratuite (ciò significa ~he si farebbero pagare al popolo le spese dei processi e l'istruzione dei figli dei ricchi), libertà di coscienza, etc. E giunge infine alla legislazione del lavoro.· Qui nuova contraddizione fra la teoria e gli espedienti, e visibile sforzo per oarcamenarsi fra i. partigiani della legislazione ed i princip1. Marx chiede che si determini la durata minima della giornata di lavoro, invece di limitarsi ad una affermazione generale (egli non parla di un minimo legale dei salari) : egli accetta il limite del lavoro delle donne, ed un po' controvoglia, anche del lavoro nelle prigioni. Quanto al lavoro dei fanciulli, Marx nega che lo si possa proibire completamente, perché « un tal divieto non è compatibile 57 BibliotecaGino Bianco

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