se l' a~archismo è o non è pratico, e forse ci presenta obiezioni o ci suggerisce miglioramenti. Neanche per sogno! Il Pe Molinari dimentica il piano (come aveva precedentemente dimenticato i princfpi) e sermoneggia sulle ingiustizie della rivoluzione e delle espropriazioni e sulla necessità di studiare i libri degli economisti per apprendervi che la libertà di sfruttare l'uomo non ha mai figurato nel catalogo delle libertà economiche. Mi guarderò bene dall'avventurarmi su questo terreno, poiché, ripeterò col D'Hassenville, la discordia che regna nel campo degli economisti è tale che sarebbe temerario avere una qualche· opinione su qualsiasi questione. Domine, non sum dignus. Del resto, non mi rifiuto assolutamente, ma chiedo che il De Molinari ci dica prima di tutto che cosa pensa ora dei princip1 e del carattere pratico del1' anarchismo. 27 BibliotecaGino Bianco
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