tuale i progetti e gli accomodamenti corrispondenti sono lasciati alla libera lotta, al gioco degl'interessi discordanti delle classi in cui essa è divisa. O, per semplificare il paragone, se i capitalisti, oggi, nonostante la disuguaglianza che regna fra essi e il contrasto dei loro interessi, giungono ad intendersi (come nell'esempio sovente citato dell~ compagnie di strade ferrate 1 ) per dare una certa continuità alla produzione ed unità al sistema economico : è presumibile che gli operai della società futura sapranno fare almeno altrettanto, anche nel caso che ineguaglianze o piuttosto varietà di gusti, di situazioni e di modi di vedere sussistessero o si manifestassero fra loro. Poiché noi non pretendiamo che si passerà d'un tratto nel migliore dei mondi possibili; ma non vediamo per quale ragione i nostri avversari esigano da noi la perfezione che è cos1 lontana dal sistema che essi difendono. Non pretendiamo che tutti gioiranno dello stesso grado di felicità, che tutti gli individui saranno egualmente saggi e che saranno influenzati nello stesso grado dal sentimento di solidarietà, né che tutte le situazioni e luoghi saranno egualmente favorevoli. Non sognan10 l'uniformità assoluta dei gruppi, lo sviluppo eguale degl'individui, l'eguaglianza dei climi o il livellamento delle stature degli uomini. Non preconizziamo neppure la quiete universale. La soluzione sociale si opererà non piu mediante la guerra commerciale o politica, ma per mezzo dell'educazione, dell'emulazione, dell'asso1 Si sono citate anche le società geografiche, la Croce Rossa ed altre associazioni private la cui azione è considerevolissima. Possiamo aggiungere un altro esempio. Quando scoppiò il colera a Napoli nel 1884, ci fu un disordine generale nelle sfere ufficiali: funzionari e medici della città disertavano i loro posti e seguivano l'esodo della popolazione agiata. Gli ammalati soccombevano privi di cure; i cadaveri restavano piu giorni senza sepoltura. L'estremo del male suscitò l'energia per il rimedio. Gruppi di volontari sorsero con differenti denominazioni: Croce bianca, Croce verde, Reduci, Società di soccorso per gli operai, ecc. Non si misero a disputare sull'origine, sul trattamento della malattia, né sulla migliore organizzazione da darsi; ma raccolsero denaro, comprarono viveri, coperte, medicine. Medici privati offrirono i loro servigi e molti che non erano medici acquistarono in pochi giorni le conoscenze necessarie per portare i primi soccorsi. Infine si riusd a domare il male senza l'intervento dell'autorità e con mezzi molto limitati. 12 BibliotecaGino Bianco
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