Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

la ricerca del criterio esatto per attribuire unicuique suum, è l'utopia di oggi. Non si può valutare ciò che appartiene a ciascun individuo nel prodotto variabile ·e indivisibile del lavoro collettivo. Né l'economia politica né Marx sono riusciti ad oggettivare il valore, che è un rapporto formantesi caso per caso fra una cosa e un bisogno. Laddove la produzione è collettiva, la rimunerazione del lavoro non può essere che collettiva e organizzata in modo da soddisfare i bisogni. Non vogliamo dire che tutti dovranno vestire alla stessa maniera e mangiare alla tavola comune; ma nella società comunista il bisogno di ciascun membro della collettività è considerato come d'interesse sociale. Il razionamento e « la presa nel mucchio )) sono i due estremi del consumo : si starà egualmente lontani dall'uno e dall'altro. I bisogni saranno previsti, il lavoro organizzato per soddisfarli. La solidarietà stimola l'associato ad un lavoro che va oltre il limite indicato dall'interesse strettamente individuale. Si redigeranno senza dubbio statistiche, ma le commissioni di statistica non detteranno la legge. Gli associati, illuminati sulla loro situazione, amministreranno i loro propri affari e interessi. Già oggi gli operai rivendicano ciò che si è convenuto chiamare « la direzione economica del lavoro)) e sanno trarsi d'impaccio (esempio le società di scavatori in Italia). Nulla si oppone dunque a pensare che essi s'intenderanno liberamente, si costituiranno in associazioni libere, fondate sull'identità reale degl'interes~i e sui vantaggi della cooperazione, e regoleranno d'accordo per il vantaggio comune l'impiego dei mezzi e delle forze del lavoro. Chi farà il lavoro piu bello? Il piu adatto. Chi eseguirà i lavori piu penosi o meno attraenti? Il più forte o chi vorrà. Chi berrà lo champagne o mangerà i polli? L'ammalato probabilmente, forse il ghiotto; mentre l'artista, il dotto si procureranno altri piaceri (viaggiare, ecc.). Dove si arresterà il lavoro? Dove comincia il bisogno del riposo, dello studio, ecc. Il bisogno è limite a se stesso e un bisogno è limite dell'altro. I bisogni morali, IO BibliotecaGino Bianco I

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