- la data errata del 7 agosto), è notevole pe,·ché il Merlino, sotto l'aspetto. di una ·critica di costume, vi delinea un perfetto· quadro clinico della . degenerazione legalitaria del movimento socialista. Antonio Labriola, che non perdeva alcuna occasione per additare e biasimare queste piaghe del socialismo italiano, notò l'articolo del Merlino e se ne compiacque col Turati in una lettera del 16 settembre 1890: « L'articolo del Merlino sulla « Campana » contro i socia/,isti cosidetti legalitari era insolitamente temperato, degno di meditazione e conteneva del pensiero vero .... Via, non la diamo ad intendere che pigliando sussidi dal Governo, proprio con quei sussidi, si prepari la rivoluzione sociale! e che le cooperative siano un avviamento al socialismo! Questa è logica da piccoli borghesi. Aumentare il nume,·o degli sfruttatori per combattere lo sfruttamento! » ( da Filippo Turati attraverso le lettere dei corrispondenti, 1880-1925, per cura di A. Schiavi, Bari, Laterza, 1947, p. 67). È corsa in questi giorni la proposta d'un congresso socialista italiano, donde sarebbero esclusi, altrettanto gentilmente quanto prudentemente, gli anarchici. · Io non son chiamato ad appoggiare o combattere questa proposta; ma posso esprimere un voto, ed è che, se il Congresso avrà luogo, i socialisti parlamentari, che v'interverranno, abbiano a ~iandare spassio1:1atamentesul loro passato, a pesare i problematici vantaggi ed i certi inconvenienti del loro metodo, ed a pronunciarsi categoricamente su certi fatti di maggior gravità, che .compromettono, a parer mio, la coerenza del partito e il decoro del nome socialista, avanti di decidere di perseverare -sulla via battuta - dal 1882 in qua. Io non posso credere, per esempio, che un congresso socialista, per quanto si voglia legalitario, abbia mai ad approvare la tresca invereconda che, nel nome e nell'interesse di alcune società operaie~ si è recentemente stabilita fra certi socialisti pratici e il Governo. Per quanto questa tresca si voglia giustificare con la necessità e col desiderio di giovare a certe classi d' operai (ed io non discuto le intenzioni, ma i risultati), non si può dir~ che sia edifica[)te lo 258 Biblioteca Gino Bianco
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