Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

J I I I . ( veto opposto a una manifestazione che lo stesso atto d'accusa riconosce essersi presentata fin dal principio come del tutto pacifica. Noi abbiamo voluto affermare il diritto e il dovere del popolo di difendere da sé stesso le proprie libertà, senza rimettersi alla buona volontà dei suoi rappresentanti, cosf come ogni individuo aggredito difende la propria vita e non si lascia uccidere nella persuasione che, lui morto, giustizia sarà fatta. Un popolo che non può riunirsi pacifiçamente in ogni tempo e in ogni luogo, che non gode nemmeno di questa libertà elementare, non sarà in grado di scegliere liberamente i propri rappresentanti : poiché lo stesso governo che ne vieta le manifestazioni su questioni secondarie, impedirà in tempo di elezioni alla volontà · popolare di farsi strada. Questo popolo dunque potrà cambiare i propri rappresentanti senza mai essere rapp~esentato. La sua debolezza sarà sfruttata per turno da tutt' i partiti, di cui i piu avanzati non saranno i meno violenti. Un popolo che sa farsi rispettare è piu libero sotto un governo dispotico che non un popolo debole · sotto un governo democratico e repubblicano. Noi riaffermiamo tutto ciò. Noi riaffermiamo egualmente tutti i princip1 enunciati nel manifesto « Ai Soldati >>, specialmente la necessità di cambiare da cima a fondo l'organizzazione della società, di sottrarre_ la terra e il capitale agli sfruttatori dell'uomo per attribuirli non a un governo o amministrazione centrale, che formerebbe la piu esorbitante delle autocrazie, ma direttamente alle associazioni di lavoratori debitamente e liberamente confederate. Non abbiamo però preconizzato il s4ccheggio che, del resto, si limita nei fatti ad alcuni tozzi di pane presi da affamati nella bottega dei fornai che il governo indennizza col denaro dei contribuenti, vale a dire, in definitiva, col lavoro degli stessi affamati. Ciò non vuol dire che noi non riconosciamo al popolo il diritto di espropriare i suoi sfruttatori, né che per noi la vita d'un uomo non valga ben piu del miserabile diritto di proprietà di uno sfruttatore di professione. Ma non sapremmo raccomandare il saccheggio, poiché esso provoca una deviazione pericolosa all' impeto 256 Biblioteca ·Gino Bianco

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