I I ( ( strappar loro voti: e questo è tutto quello che ad essa domandano i suoi fautori. E per raggiungere i loro fini ambiziosi essi non rifuggono dall'ingannare gli operai, facendo tralucere ai loro occhi false speranze; dal suscitare in essi la cupidigia di n1iglioramenti immediati che non sono ottenibili e che un ceto di operai, un popolo non potrebbe ottenere che a spese dell' altro; dal preparare infine una nuova serie di discordie e di lotte piu gravi di quelle che hanno avuto luogo in Francia fra operai francesi e italiani : lotte che una volta suscitate ritarderebbero di un secolo la rivoluzione sociale. Contro questi « riformisti e parlamentari » noi dobbiamo difendere e tener alta la bandiera del socialismo antiparlamentare e rivoluzionario. Noi anarchici resteremo fra breve i soli socialisti del mondo : noi soli, cioè, opporremo alle riforme borghesi i grandi principi dell'abolizione della proprietà individuale e d~lla abolizione dello Stato : due aspetti di una cosa sola. Nella fiducia che voi approverete la povera opera mia nei due congressi, mi dichiaro sempre solidale con voi. SAVERIO MERLINO IV UNA PROTESTA Questa dichiarazione apparsa su « La Révolte » del 26 luglio 1890 J conclude un episodio dell'attività rivoluzionat'ia del Merlino negli anni dell)esilio. Còlto a distribuire manifestini ai soldati nella tumultuosa giornata parigina del 1 Maggio 1890 (la prima manifestazione del genere), fu tratto in arresto e, essendo riuscito a fuggire, processato in contumacia. Abbiamo trovato queste notizie in una nota a una lettera di Eliseo Reclus (Correspondance, Paris, A. Coste, 1925, vol. III, p. 80), in cui l'illustre geografo parlando di quegli avvenimenti) cosi dice fra l'altro: « Gli anarchici stranieri, militanti o no, pagheranno per gli indigeni. Questo bravo Merlino, che ha scritto di recente un a1·ticolo interessante nella "Revue Scientifique ", sarà colpito » 254 I BibliotecaGino Bianco
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