le condizioni economiche in generale variano grandemente da paese a paese, alcuni paesi essendo piu sviluppati economicamente, altri meno; alcuni producon~ principalmente materie prime, mentre altri sono industriali ed altri commerciali; cosicché il rendere eguali per tutti le condizioni del lavoro, altrimenti che con revoluzione spontanea dei rapporti economici, sarebbe anche ingiustizia e porterebbe a sacrificare i deboli ai forti, come avviene ed avverrà sempre in un ordinamento sociale cosf refrattario, come l'attuale, ad ogni regola di giustizia e di ragione; « Che oltre alle impossibilità d'ordine economico, impossibilità politiche insorgono contro questa colossale illusione d'una legislazione internazionale del lavoro; perché se i governi sono armati fino ai denti gli uni contro gli altri, se essi sono intenti di continuo a fomentare odi fra le nazioni, se no'n riescono neppure a conciliare gli interessi dei capitalisti che essi rappresentano, come mai s' intenderebbero a pro del lavoratore di cui sono nemici naturali e inconciliabili? Se lo Stato _è un enorme meccanismo di distruzione· e di violenza, come potrebb' essere strumento di concordia e di pacificazione, non che fra gli operai che s' affratellano senza il suo intervento, ma fra gli operai e i padroni, che sono poi i padroni della politica, della diplomazia, della finanza, insomma degli Stati stessi? . I « Che anche a prescindere da tutte queste impossibilità economiche e politiche che rendono perfettamente utopista l'idea di una legislazione internazionale del lavoro, una grande ragione d' ordine morale si eleva contr' essa, ed è il principio di libertà, che respinge tutte queste leggi e regolamenti, i quali impediscono il libero sviluppo della società e la riducono come in un letto ·di Procuste. La libertà è per l'uomo civile un bisogno, ed il primo dei bisogni; « Che d'altronde è pericoloso fomentare nelle masse la grande superstizione del tempo, la quale consiste nel voler risolvere i problemi sociali con schede elettorali e con articoli di legge; che bisogna invece minare e distruggere il feticismo della legislazione 250 Biblioteca Gino Bianco
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