nicazione che modificano i rapporti stabiliti. Le fluttuazioni dei prezzi non solam~nte non possono essere dominate, ma nella mag-- gior parte dei casi non possono nemmeno essere previste dall' individuo. Cliffe Leslie ha dimostrato che un industriale o commerciante non può assolutamente valutare tutti gli elementi che entrano nel successo o insuccesso della sua impresa. I risultati dipendono da una moltitudine di cause piu o meno fortuite o sono nel grembo di alcune divinità maggiori del commercio, della banca e della politica. L'organizzazione del commercio e del credito lascia ben poco posto alla responsabilità individuale. Il fallimento di una banca trascina numerosi commercianti alla rovina. La cattiva reputazione di una piazza nuoce agl'industriali relativamente onesti. L'adulterazione delle mercanzie, la trascuratezza della vita degli operai, la réclame inutile, ecc., sono imposte dalla pratica generale, come le frodi elettorali nella politica. La cattiva moneta scaccia la buona (legge del Gresham) e cosf via. . La rottura d'un trattato di commercio distrusse la ricchezza penosamente creata dal contadino italiano, che aveva trasformato - in vigne i campi coltivati a grano, per soddisfare alla domanda francese di vini da taglio. Il contadino russo soggiace a un cattivo raccolto dopo aver visto esaurirsi le sue risorse nelle esazioni del governo e del proprietario. In tutti questi casi il valore della condotta individuale è nullo. Il consumatore londinese di carbone, alla minaccia di uno sciopero, vede raddoppiare il prezzo del carhone : altrettanto quello degli Stati Uniti, anche sepza che vi sia sciopero, per effetto di un decreto della coalizione carbonifera. Il commerciante subisce il rialzo dei corsi di borsa e dello sconto della banca. Dov'è in tutto questo il merito o demerito individuale? Quale parte di ~esponsabilità, nell'affare del Panama, spetta al governo, alla stampa, a uomini come F. de Lesseps e Eiffel, al « sistema » e agli azionisti? Nella Gruender-Period, che seguf la vittoria sulla Francia, tutti coloro che, in Germania, disponevano di capi169 Biblioteca Gino Bianco
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