stizia, se si avesse una misura del valore. Piu oltre (p. 294) lo stesso scrittore oppone l'ideale socialista all'ideale individualista d'una comunità politica, facendo del principio della rimunerazione la caratteristica del primo, del principio della libertà la caratteristica del secondo. Se lo Spencer avesse riflettuto su ciò, non avrebbe scritto le vane e inconcludenti parole che seguono : Nel passato gli ordinamenti erano tali che una minoranza superiore prosperava a spese di una maggioranza inferiore. Oggi si propongono ordinamenti per i quali la maggioranza inferiore si avvantaggerebbe a spese della minoranza superiore (p. 100 ). Nello stesso passo lo Spencer viene sostanzialmente a dire che la proprietà è dovuta a « un maggiore potere mentale o fisico o a una maggiore resistenza al lavoro)), contrariamente a ciò che affermerà a pagina I 10, dove farà allusione allo speculatore « che guadagna danaro per un rialzo in Borsa >>,al sinecurista ~he riceve per molti anni uno stipendio per un dolce far niente, e al discendente d'una mantenuta di re che gode una pensione. Si dirà che questi non sono che casi eccezionali; ma lo Spencer ce ne aveva citati altri, specialmente nel suo opuscolo T he Morals of Trade, dove affermò « che è impossibile esercitare il commercio restando rigorosamente onesto))' che « il successo è incompatibile con .una rigida onestà >>(ciò che non è vero soltanto del commercio, ma di tutte le carriere):, e dove si scagliò contro la speculazione, le banche che aiutano gli spec~latori, e qualificò .di « furto condizionale>> (conti·ngent robbery) il fatto dei commercianti che contraggono obblighi che le loro proprietà non bastano a coprire. Ciò val quanto riprovare tutto il presente sistema commerciale. Avendo cosf creduto di confutare come principio il socialismo e il comunismo, lo Spencer, al fine di volgere la simpatia del lettore dalla parte dei proprietari, immagina la « maggioranza inferiore)) fisicamente capace di far violenza alla « minoranza superiore )) e di abolire con la forza il diritto di proprietà; e naturalmente trova che questo non sarebbe «equo>>. Ora, sarebbe in167 BibliotecaGino Bianco
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