Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

part~ degli economisti. « La scienza ha sempre sostenuto (dirà oggi Maurice Block, Les progrès de la science économique, etc., t. II, p. 177) che i prodotti (o il valore dei prodotti) tendono a di- · stribuirsi fra i loro produttori nella proporzione con cui ciascuno di essi vi ha contribuito. Ciò è naturalmente una pura tendenza ... ». Il Marshall (Some Aspects of Competition, nel << Juornal de la Société de Statistique de Londres », dicembre 1890) dirà che << il , progresso economico esige la libertà e la responsabilità dell'individuo, non già la conservazione di quei diritti di proprietà che conducono a disuguaglianze estreme >>, e che << le disuguaglianze estreme che si vedono oggi tendono in diversi modi ad impedire che le facoltà umane siano usate nella maniera piu vantaggiosa »; ciò che è l'antitesi della dottrina di A. Smith. Il professor Edgeworth, direttore dell' << Economie Journal », nel suo discorso inaugurale all'Università di Edimburgo, dirà che un po' di simpatia per le classi operaie aiuta assai alla giusta comprensione dei fatti economici. (« Economie Journal », 1891). Gustav Cohn ( System der N ational Oeconomie, t. I, pp. 198199), discutendo il principio del minimo sforzo, troverà che è applicabile ai rapporti tra l'uomo e la natura, ma che è contestabile nei rapporti fra gli uomini, poiché i forti possono abusare dei deboli, i cattivi dei buoni. A questo proposito Maurice Bloc~ (ibid., p. 277) osserverà ingenuamente che << questi abusi sono possibili e sono stati biasimati», perciò « c'è perfidia» (da parte del Cohn) ad insistere sui rapporti tra gli uomini, ecc., ecc. Simon Patten negli « Jahrbiicher » di Hildebrand (III serie, I 89 I) nota che « in una società dove la ricchezza è inegualmente distribuita, i beni liberi della natura sfuggendo alle classi operaie, la rendita, il soprappiu della produzione va ai proprietari e ai capitalisti, l'aria stessa, l'acqua, ecc., sono accaparrati a beneficio di questi ultimi» (p. 525); e solo coloro che hanno ereditato certe capacità intellettuali o le hanno acquisite per mezzo dell'educazione possono servirsi delle conoscenze e delle esperienze d'un popolo, del sapere accumulato dalle generazioni. 160 Biblioteca Gino Bianco

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