stria nazionale e distruttive delle leggi della natura, fino a questi ultimi anni, durante i quali l'agitazione operaia ha costretto i governanti a riconoscere, almeno come principio, alcuni diritti al1'operaiò fuori della concorrenza economica. All'ostilità della classe operaia si sono aggiunti i conflitti degli interessi nazionali e gli antagonismi delle differenti classi capitalistiche. Lo studio delle questioni speciali che tali conflitti hanno messo in discussione (per esempio la questione del protezionismo e del libero scambio, delle crisi, le questioni di. finanza, imposte, ecc.) ha condotto alla constatazione di numerose eccezioni alle regole armoniche stabilite dai teorici dell'economia. Sono state scoperte ineguaglianze considerevoli che colpiscono i salari, i profitti, i prezzi. Alcune provenivano da situazioni speciali, dal clima e da altre cause fisiche; altre avevano origini storiche e morali, o provenivano da costumi, tradizioni, sentimenti, ecc. Infine ci si è accorti di una dipendenza fra i fatti economici, di azioni e di reazioni multiple. Alla base dell'economia c'è la società organizzata non già democraticamente sopra una base d'eguaglianza, ma gerarchicamente, a gradini. Questo fatto fondamentale distrugge l'armonia degl'interessi sognata dagli economisti. In una società dove all'operaio è interdetto da un lato l'accesso ai beni naturali e dall'altro gli sono im- - posti certi bisogni e certe condizioni di vita, egli è abbandonato necessariamente all'arbitrio di coloro che detengono gli strumenti del lavoro; e la libertà, il movimento, l'equivalenza dei servizi urtano contro ostacoli insormontabili. Gli scambi non avvengono in ragione del prezzo di costo, ma c'è da una parte costo massimo e dall'altra costo minimo. Le necessità çlei lavoratori sono eguagliate al superfluo dei non lavoratori. I benefici della cooperazione e i vantaggi della civiltà sono goduti dalle classi superiori, mentre gli svantaggi, le perdite, i lavori piu duri, i carichi maggiori pesano sulle classi inferiori. L'operaio riceve ciò che gli occorre per vivere e procreare altri lavoratori, in quanto la loro esistenza è utile ai capitali~ti: le differenti classi di capitalisti· e dirigenti ri157 Biblioteca Gino Bianco I ) ,.
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