Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

, ineguaglianza risultante dalla condotta economica è giustificata anticipatamente ». Ma vi sono delle ineguaglianze predominanti fra gli uom1n1, ineguaglianze personali e ineguaglianze di situazioni; delle accumulazioni di abilità presso gli individui, d'utilità nelle cose; accumulazioni che possono risalire a parecchie generazioni e contro le quali l'individuo non saprebbe reagire. Gli economisti non potevano negare l'esistenza di tali ineguaglianze; ma fingevano di credere che i loro effetti fossero corretti e quasi annullati dal giuoco , della concorrenza. Il postulato degli economisti era una società dove, qualunque fossero le ineguaglianze di condizioni, gli uomini agirebbero gli uni rispetto agli altri come esseri liberi, indipendenti, eguali e pressoché onniscienti, senza essere impediti nei loro movimenti dagli ostacoli provenienti dalle ineguaglianze di condizione e dall'ineguale distribuzione dei beni di natura: in altri termini, l'uomo libero in un mondo omogeneo, l'individuo attratto costantemente dall'amore del guadagno a cercarsi il posto piu conveniente. Gli economisti non riconoscevano all'individuo nella sua attività economica altro movente che l'amore del guadagno : essi facevano realmente del lavoratore una macchina di produzione, del capitalista una macchina di accumulazione, e lasciavano il consumo fuori del quadro dell'economia, salvo nel caso dell'operaio (e anche in questo caso assai imperfettan1ente ), in quanto che esso si ritrova nel prodotto. Il fine dell'economia sarebbe stato non il benessere, ma la ricchezza : beninteso la ricchezza privata, la ricchezza capitalizzata, la ricchezza produttrice di maggiore ricchezza. Nella ricerca della_ricchezza, gli economisti avevano supposto che le energie individuali si esercitassero direttamente sulla natura senza contrapporsi le une alle altre. Ci sarebbero diversità di funzioni, non ineguaglianza fondamentale nella società capitalistica. Ogni individuo, pur facendo valere i vantaggi della sua situazione o accumulazione, non riceverebbe in fondo che l'equi153 Biblioteca Gino Bianco

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