la serie degli articoli cui accenna il Kropotkin fu interrotta e, come informa il Nettlau, mai piu ripresa. Ed ecco il commento: ·« Merlino è completamente in errore se pensa che il nostro articolo " I princip1 della rivoluzione " sia una risposta al suo articolo · "L'individualismo nell'anarchismo", apparso ne "La Société Nouvelle " di Bruxelles. Esso è il primo di una serie, d'un volume forse, nel quale l'autore si propone di discutere a fondo i princip1 che potrebbero guidare la rivoluzione per darle un'impronta anarchica; come pure non ci teniamo punto a polemizzare separatamente con ciascuno dei nostri critici. Noi pensiamo che una discussione non dovrebbe mai farsi fra due persone, ma sempre fra due opinioni messe una di fronte all'altra. Perciò abbiamo sempre cercato nei nostri articoli teorici di raggruppare le obiezioni, assai spesso di completarle, e di formulare l'essenza delle opinioni contrarie alla nostra, prima di rispondervi. Conseguito o no, a tale scopo abbiamo mirato, perché la discussione piu utile e piu seria è quella in cui non si cerca di approfittare del fatto che uno abbia male o debolmente espresso la sua obiezione, ma quella in cui, rendendola impersonale, si rafforza in se stessa al1'occorrenza, e se ne fa risaltare l'idea fondamentale. Seguendo questo metodo, noi rispondiamo alle obiezioni, classificandole non secondo i nomi degli autori, ma secondo l'essenza di ciascuna di esse. Per questa ragione le obiezioni di Merlino che sono basate sulla '' rendita economica '', si troveranno forzatamente classificate con quelle, basate sulla medesima concezione, dei marxisti, di Bernard Shaw e di parecchi amici anarchici. E, sempre seguendo il medesimo metodo, i suoi rimproveri al carattere spontaneo-caotico, ci si dice, ma derivante da una idea generale che noi crediamo utile nella rivoluzione - si troveranno compresi con quelli che si continuano a fare all'anarchia in generale, sia nella poiemica di Greulich contro Brousse, sia nel rapporto di Jukovsky e Lefrançais sui servizi pubblici, sia nelle critiche dei blanquisti, dei socialisti rivoluzionari tedeschi e dei possibilisti, sia infine nelle discussioni che si fanno da venti anni fra anarchici, o nelle lettere che abbiamo ricevuto da compagni e amici da quando gli articoli sull'espropriazione e la società all'indomani della rivoluzione hanno cominciato ad apparire ne " La Révolte ". L'idea fondamentale di tutte queste obiezioni essendo, secondo noi, quella d'una democrazia, d'un governo popolare verso il quale gli sforzi dei rivoluzionari dovrebbero essere diretti, l'espressione "demo142 BibliotecaGino Bianco
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