Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

consun10, nell'assenza di ogni n1isura ~ determinazione dell'uno e dell'altro, nella confusione ~egli sforzi e dei bisogni non sola1nente fra individui appartenenti a una comunità poco numerosa, ma fra parecchie comunità, e forse fra gli abitanti tutti dell'universo. « Da ciascuno secondo le sue· forze; a ciascuno secondo i suoi bisogni», è la vecchia formula comunista, la quale, debita1nente epurata dagli anarchici del sottinteso autoritario che lo Stato stimerebbe le forze e i bisogni di ciascun individuo e organizzerebbe l'economia su questa base, significa che ciascun individuo valuterà esattamente i propri bisogni e le proprie capacità, oppure, ciò che torna lo stesso, che non è pupto necessario stimar nulla. Se non m'inganno, questa è appunto l'idea dominante nel Kropotkin ne « La Révolte )). .: « Un tale vuol percorrere mille leghe in ferrovia, e un altro solamente cinquecento. Questi sono (dice il Kropotkin) bisogni personali; e non vi è alcuna ragione di far pagare l'uno il doppio dell'altro, perché è doppiamente intenso)). (La conquista del pane, p. 36). Infatti ·non vi è alcuna ragione, 'tranne quella che per far / correre un treno mille leghe occorre piu carbone, piu lavoro, ecc. che per cinquecento. Ma vi è forse qualche ragione per imporre ai macchinisti, ai minatori, ecc. doppio lavoro? « Diritto al benessere a tutti coloro che _prendono una certa parte alla produzione.)) (p. 229). Il Kropotkin dice nell? stesso passo che bisogna « porre i bisogni al di sopra delle opere >>.Ciò sarebbe ammirevole, se prima di consumare non bisognasse aver· prodotto. « Se la società borghese deperisce -- egli dice un po' · piu oltre - la colpa(?) è d'aver troppo calcolato>) (p. 231). Perciò non calcoliamo : prendian10 dal mucchio per quanto possibile e razionia1no il resto. Alla pagina 102 della medesima opera, il Kropotkin parla della « gratuità dell'alloggio >>,espressione che ha l'inconveniente di dissimulare il fatto capitale che le case che abitiamo occorre pure costruirle, ammobiliarle e ripararle. Qualche pagina più in là (p. 113) egli parla « d'aprire le porte di 122 BibliotecaGino Bianco

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