, Esso parte dal Governo, dalla borghesia e tende ad avviluppare la classe operaia o una part~ di essa (i caporioni specialmente) per staccarl~ dall'altra, cointeressarla in -una minima parte al mantenimento del presente ordine di cose, e servirsene (proprio come il Governo si serve dei soldati e dei poliziotti, che sono anche operai cl' origine) per battere e sconfiggere la grande maggioranza degli operai. Noi appunto dobbiamo partecipare all'agitazione operaia per togliere agli operai, già abbastanza disingannati dall'esperienza, ogni fiducia nelle elezioni e nelle leggine sociali e nelle promesse dei politicanti, e .chiamarli a ribellarsi .... Uno degli scopi dell'opuscolo anarchista è stato certamente quello di inculcare, come il titolo dice, la necessità d'intenderci e di organizzarci. Non è già che io abbia disapprovato - come afferma « Der Anarchist >> - l'azione individuale. Senza iniziativa individuale non ci può essere azione collettiva: né si può dir dove l'una finisca e l'altra cominci. Ogni fatto rivoluzionario è opera di piu d'una persona: pochi fatti veramente possono essere immaginati ed eseguiti da un solo individuo. Ci son fatti che richiedono il concorso di due o tre; altri di cinque o dieci; e ci sono opere utilissime di propaganda e di agitazione e moti rivoluzionari che domandano il concorso di un gran numero. Di piu, bisogna intendersi su ciò che costit1::}iscdeavvero l' « azione » individuale. Non ogni fatto che la legge punisce è un atto di rivolta. La bancarotta è punita dalla legge, e pure è un fatto essenzialmente borghese. E tali sono « in se stessi » il furto, l' assassinio - azioni borghesi. Noi possiamo essere costretti dalla necessità ad uccidere per dif~nderci, o a prendere da chi ha d'avanzo per poter lottare .... Nulla di nuovo in tutto ciò; i nichilisti, i rivoluzionari di tutti i tempi agirono cos1 con coscienza di far bene, di sacrificarsi alla causa. Ma in tutti questi casi dev'esserci proporzione fra mezzo e fine. Io espressi simpatia per il Pini, e il Colajanni ha torto di credere che i miei sentimenti siano cambiati. I I I Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==