Saverio Merlino - Concezione critica del socialismo libertario

I I ' \ ( ( . ) cosa, _sicostituirebbe come rappresentante dello Stato, grande proprietario di tutta la ricchezza sociale; nominerebbe continuamente an1ministratori e direttori, fisserebbe le ore di lavoro obbligatorio per tutti gli operai, metterebbe tasse sulla produzione, s'arricchirebbe e arricchirebbe i suoi dipendenti e sostenitori e ridurrebbe le masse in uno stato di schiavitu peggiore dell'attuale. E tutto questo perché il popolo, che aveva iniziato la rivoluzione a suo rischio e pericolo, avrebbe abdicato, dopo la vittoria, nelle n1ani di alcuni individui, fossero pure i migliori. Il popolo sente istintivamente il pericolo d'essere ingannato ed esita perciò ad ingaggiare la lotta e crede talvolta di essere condannato a restare eternamente lo schiavo e il trastullo di alcuni. Bisogna rassicurarlo; bisogna dirgli nel modo piu chiaro e piu preciso con1e egli possa evitar di diventare la preda di una nuova classe dirigente, da qualsiasi partito essa sorga : operaio, socialista, anarchico fors' anche. · Ed eccoci ora a trattare le piu importanti questioni di principio e di tattica. Si tratta di sapere come ci regoleremo il giorno della rivoluzione, quali saranno i nostri amici, i nostri nemici, quando dovremo ricorrere alla forza e quando dovremo astenerci dall'usarla. È un punto questo che non si è ancora abbastanza discusso, poiché si aveva l'ottimismo di credere che tutto si aggiusterebbe per il meglio non appena si fosse in rivoluzione, e che pur agendo ciascuno a suo modo, senza il minimo riguardo per gli altri, un bel giorno la società si troverebbe organizzata sulla base della piu perfetta giustizia, della piu completa eguaglianza. È un'utopia, una pericolosa utopia. La società si assesterà, ma bisogna che gli individui vi mettano della buona volontà. Senza dubbio, grandi virtu saranno in azione, ma sorgeranno anche ostacoli imprevisti. Non c'è da attendersi una trasformazione miracolosa della natura umana: questa trasformazione si compirà in seguito, piu o meno lentamente, per effetto delle nuove condizioni di vita: supporla istantanea, contemporanea alla rivoluzione è un mettere l'effetto davanti alla causa. 96 \ Biblioteca Gino Bianco

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