/, ,-- luog~ a sfruttamenti, ad usurpazioni, e perciò alla ricostituzione della proprietà individuale. Si è preteso che la rivoluzi~ne, come il fulmine e il vento, sia un fatto della natura, e si è detto che l'uomo non potrebbe affrettarla d'un solo istante. È una delle tante sottigliezze filosofiche che dotti borghesi ci hanno inculcato. Autore o strumento, l'uomo è sempre l'agente, l'attore principale delle trasformazioni sociali. La storia è fatta dagli uomini; quanto piu essi sono coscienti dei loro fini e quanto piu gli uomini coscienti sono numerosi, tanto piu sicura e rapida è la marcia del progresso. L'individuo non può molto, ma le masse possono tutto. Anche ammesso· che non fosA simo che strumenti ciechi della fatalità storica, ebbene sarebbe la fatalità storica che ci spingerebbe ad agire, ad unirci, a sacrificarci. Si accetti la spiegazione che si vuole, si adotti il sistema filosofico preferito; ma uniamoci e, quando occorre, sacrifichiamoci. Allo stesso modo, alcuni si torturano il cervello per sapere se l'uomo si sacrifica per il suo interesse o piacere, o se egli si sacrifica contro il suo interesse e malgrado il suo dolore. Anche questa è una questione bizantina, una discussione sull'origine dell'uovo e della gallina. Bisognerebbe incominciare dallo stabilire che cosa s'intende per piacere. L'individuo che per salvare la vita d'un altro sacrifica la sua, non si fa certo del bene, e non è vero che l'uomo che dà la sua vita per un'idea sia insensibile al dolore di morire e a quello di veder soffrire le persone che gli sono affezionate. Questi generosi agiscono, pur sapendo di far del male a se stessi, perché si sentono legati da legami invisibili, ma veramente reali, ai loro simili) e seguono l'impulso del sentimento di socialità che si è innestato nella loro natura. Ma, checché si pensi di queste dispute scientifiche, resta il fatto che vi sono uomini che sacrificano il loro piacere individuale al benessere sociale; e ve ne sono altri che, al contrario, sacrificano i loro simili a se stessi. I primi meritano d'essere incoraggiati, gli altri debbo~o essere di94 BibliotecaGino Bianco
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