Eppure, prevedere bisognava; e insistere; ed ostinarsi. Egli era, l'ho detto altrove, il più forte, il più armato, il più irreduttibile; doveva essere la vittima. I briganti hanno scelto bene, hanno colpito giusto; nel suo e nel nostro cuore, con la pugnalata medesima. E doveva essere la vittima anche per questo: che nessun sacrificio poteva riuscire insieme più nefasto e più utile, forse (mi trema la penna nello scrivere) più necessario. Il precipizio dell'iniquità doveva cominciare di qui: e più nulla potrà arrestarlo. Egli lo sentì, egli lo disse, nel rantolo delle ultime parole, strozzate, sgozzate. In nome di tutti i compagni sinceri ed affranti, di tutti gli oppressi, di tutte le vittime che furono, sono e saranno, in nome del socialismo che tu avevi intero, che ti aveva intero; in nome degli stessi assassini, che il rimorso del tuo sangue avrà forse un giorno redenti, come il sangue di Cristo; in nome di quanti ti conobbero e di quanti ti disconobbero e non ti conoscono che ora, troppo tardi, dopo la morte; o mio amico dolcissimo, o mio figliuolo prediletto, io mi inginocchio idealmente accanto alla tua salma martirizzata, che non ritorna forse alla luce perchè i brividi dell 'or.rendo mistero facciano allibire ogni giorno, ogni notte, tutti i perfidi, tutti i fiacchi, tutti i complici, che sono legione; e ti accarezzo la fronte che elaborava tanto pensiero, e, singhiozzando, invoco il tuo perdono se non fummo degni; e grido che il tuo olocausto ci ha tutti riabilitati. E ti ringrazio, nostro maestro ed eroe! 40 Biblioteca Gino Bianco
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