Umberto Terracini e altri - Matteotti

avverso il movimento comunista, ma perchè egli era uomo che mai avrebbe cercato pretesto nella ostilità al comunismo per giustificare compromessi o accettare rinunzie. Matteotti fu eliminato con freddo calcolo dopo quel suo memorabile discorso contro la convalida dei deputati di maggioranza, tenuto alla Camera il 30 maggio, che vide affollarsi minacciosi contro di lui i fascisti nell'emiciclo, e che fu interrotto proprio dalle stesse urla belluine che si lanciano ancora oggi contro di noi: « Vada in Russia! )> • Fu tolto di mezzo per non essere disposto alla menoma transazione, perchè, distinguendosi dai tanti ahimè attorno a lui che inclinavano a piegare, egli restava uomo d'azione e alla resistenza incitava, alla lotta avi·ebbe sempre continuato ad animare con l'esempio. Con chi sarebbe oggi Matteotti? Via!, lasciamo alle fattucchiere di sciogliere un tale indovinello, se mai si vuol fare questione della persona di colui che or sono trent'anni fu carpito alla vita da mani assassine. Non esiste invero per alcuno possibilità di stabilire come avrebbe potuto regolarsi Matteotti nelle condizioni sopravvenute dopo la sua morte, e tanto meno nello stato presente. Non esitiamo d'altronde a soggiungere, che il profondo rispetto che noi tributiamo alla personalità del Martire ci vieta di scendere su questo terreno. Ogni uomo di buona fede, io dico, dovrebbe ritrarsi davanti alla petulanza di chi si avventura a farlo, avvertendo quanto sia irriverente l'elevare semplicemente una domanda siffatta. La sola questione che ragionevolmente si possa porre è tutt'al più una questione di interpretazione, sul piano politico, del pensiero e dell'animo di Matteotti. Ora, se è lecito pronunziarsi su una tale questione, pare a me che questo possa essere solo nel senso che non si ries(}e obiettivamente a vede318 Biblioteca Gino Bianco

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