Corte di Cassazione. Chiamato alle armi e arruolato come soldato semplice, deve subire per tre anni persecuzioni, angherie e infine l'internamento. Terminata la guerra, viene eletto deputato per il Polesine. È anche chiamato a far parte del Comitato Direttivo della Lega dei Comuni Socialisti. La sua concezione umanitaristica del socialismo attuantesi per gradi e il suo temperamento attivistico ne determinano la profonda avversione alla << barbarie )) fascista. Difese il suo Polesine socialista in discorsi e in scritti, prodigandosi instancabilmente a soccorrere le organizzazioni e i compagni più colpiti, e sfidando temerariamente le minacce e gli assalti dei fascisti. La sua opera come Segretario del Partito Socialista Unitario Italiano fu improntata a questa fondamentale necessità della lotta contro il fascismo, che egli pose sempre in primo piano. Di qui le rampogne al riformismo nullista e al conformismo di molti dei suoi compagni. Alla fine del 1923 Matteotti pubblica Un anno di dominazione fascista, documentata denuncia dell'azione del fascismo al potere. Qualche mese più tardi inizia la pubblicazione di una serie di articoli sul fascismo del 1919-1920, criticandone aspramente la bassa demagogia. Dopo le elezioni dell'aprile 1924, svoltesi in una atmosfera di terrore e di intimidazioni, Matteotti pronuncia alla Camera il famoso discorso, l'ultimo, del 30 maggio 1924, chiedendo l'annullamento delle elezioni, e sviluppa, nell'appello del 10 giugno, la propria polemica antifascista, sostenendo la necessità della lotta aperta contro il fascismo. Mussolini, nella impossibilità di confutare i dati e la verità del suo accusatore, preferì indicare Matteotti ai suoi sicari come l'avversario che bisognava eliminare. Infatti nel pomeriggio dello stesso IO giugno 1924, mentre Giacomo Mat28 Biblioteca Gino Bianco
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