• I tica del martirio di Matteotti e il suo vero significato storico, assai più che ad un passato oscurato da divisioni e da contrasti (ai quali il politico e l'uomo di partito, che agiva nel suo tempo, non avrebbe potuto in nessun caso sottrarsi), appartenga a coloro che, sfidando i rigori della dittatura fascista, riserbarono, ancora in verdi anni, la loro opera oscura di ribelli a rigenerare l'unità dei socialisti, con la mira, che ad essi allora era prefissa da~ sentimento più che dall'intelletto, di fare di essa l'insostituibile mezzo per· riportare ad unità nell'azione, e ad un comune indirizzo di lotta, il movimento operaio italiano. Sono ben conscio di quanto possano apparire ardite a certuni queste mie affermazioni, sicchè sento il dovere di dire che nel proferirle non ho inteso menomamente di strappare l'uomo Matteotti alla sua epoca, e tanto meno cli ferire i sentimenti di chi custodisce personale ricordo dell'opera data da lui. Anche essa tuttavia appartiene a] tempo, che consuma gli aspetti contingenti del nostro operato. Così è fatale, così è anche giusto che sia. Grande è, conviene confessi, la emozione che provo nel parlare di lui (come per la prima volta mi avviene) a brevi passi dalla tomba di famiglia che ne custodisce le spoglie, ed è con reverenza profonda che mi inchino a tutto ciò che appartiene alla persona del Martire. Del resto nessuno di noi può neppure concepire di violare que&to sacrario. Solo in silenzio possiamo accostarci a quel recinto, e in quel recinto solo con il silenzio è da rendere omaggio a lui. E pertanto nell'onorare il socialista, che fu abbattuto barbaramente per colpire il popolo, la nostra coscienza di militanti vuole che sia esaltato il ciclo delle lotte che s'aprì col suo martirio e si protrae nel presente, piuttosto che non evocato un passato che tende a sottrarlo a noi. Bib~iotecaGino Bianco
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