in umiltà, << girare per le province, portare attorno opuscoli, vedere compagni, incoraggiarli. Nessuno lo fa ... ! )). La soppressione di Matteotti sarebbe costata cara al fascismo. In così orrendo misfatto esso trovò bensì la forza disperata di costituirsi tanto più imperioso e tirannico (a sei mesi soltanto di distanza, nell'infausto 3 gen• naio del '25), ma un tale crimine, da cui trasse battesimo infamante un ventennio di dittatura, lo isolò senza rimedio dal popolo. Sotto il tremendo peso che si era addossato con questa mostruosa sfidr. alla coscienza civile, il fascismo avrebbe grado a grado declinato, per finire a brandelli come una realtà abominevole e una turpitudine, da cui via via si sarebbero discosta~, paventando la condanna pronunziata dall'anima popolar~, anche i profittatori più lerci. Per intanto una sola forza avrebbe potuto affrontare così feroce nemico l'indomani della efferata impresa. Era il movimento operaio, qualora fosse stato concorde e unito. Ma esso aveva le reni spezzate, e trovava si costretto a ripiegare su se stesso, alla ricerca di un indirizzo nuovo, davanti al mutamento repentino di prospettive della lotta di classe nel nostro paese e nel mondo. Il movimento socialista e operaio si era enfiato enormemente alla fine della prima guerra mondiale, continuando tuttavia a portare in sè visuali anguste e restrizioni settarie, che improntavano a primitivismo e contraddittorietà la azione da esso condotta sul piano parlamentare e la lotta cui erano indirizzate le masse nel paese. Queste ne risentivano ancor sempre la grande influenza e ne accoglievano fiduciosamente la guida, ma più non trovavano ormai un saldo inquadramento in esso. Estremamente tenui erano divenuti i legami tra l'organizzazione politica e i Sindacati. Mancavano trami310 Biblioteca Gino Bianco
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