Umberto Terracini e altri - Matteotti

Saluto i lavoratori organizzati dalla grande CGIL e i lavoratori che in altre organizzazioni militano. Saluto i lavoratori non organizzati, che hanno fatto massa nella lotta comune, portata alla vittoria nell'interesse della generalità. Saluto i socialisti e i comunisti, che sono stati una volta ancora gli assertori più strenui e i costruttori infaticabili della unità dei centomila lavoratori scesi in campo compatti; gli artefici primi della unità del popolo, strettosi attorno ad essi, in una lotta data per la popolazione tutta del Polesine. Saluto questa luminosa impresa di civiltà contro lo spirito di arretratezza, contro l'egoismo sordido dell'Agraria che, se non avesse oggi a cozzare contro le nostre possenti organizzazioni di lotta, chissà che non sognerebbe di piombarvi ancora una volta, lavoratori rodigini e popolo del Polesine, in quella << notte tremenda di schiavitù )), che agguerrì nei propositi, e fece incurante del pericolo colui che andò incontro al martirio per rivendicare il vostro diritto! Folli, io dico, a non aver compreso, che i tempi non sono più quelli, e che quei tempi più non possono ritornare, poichè la barriera insuperabile che loro si oppone sta nella certezza, nella quale sono entrati i lavoratori, di essere essi i più forti, e di essere prossimi ormai alla liberazione vera e finale dalla schiavitù del capitale! Insegnamenti preziosi essi hanno tratti dal passato, che li rese allora alla mercè dei padroni, perchè divisi. Ma nessun insegnamento hanno invece tratto da quel passato costoro. Del resto quali insegnamenti potrebbe mai ricavare dalle sciagurate esperienze passate chi volta le spalle al progresso e si trincera ringhioso ai margini della società? 308 Biblioteca Gino Bianco .-

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