' I Matteotti porta nel cimento coi grandi problemi del suo tempo l' espP.- rienza ricavata dalla lotta quotidiana del proletariato della sua regione, e la stessa concretezza che lo guida nell'opera di capo lega lo guiderà nella lotta contro la guerra suggerendogli l'unico modo possibile: l'intransigenza degli ~postoli. « Bisogna - dice Gobetti - saper vedere in Matteotti giurista, economista, amministratore, uomo pratico, questa pregiudiziale di disperata utopia, -di assoluto idealismo, di reazione assurda contro la grettezza filistea dei falsi realisti. Conviene mettere a confronto l'esempio di Matteotti pacifista con la condotta degli uomini tipici del pacifismo italiano. Matteotti non disertava, non si nascondeva, accettava la logica del suo sovversivismo, le conseguenze dell'eresia e della impopolarità; era contro la guerra un combattente generoso » . Questo era il riformismo di Giacomo Matteotti. Contro la guerra, contro la negazioµe di tutti i valori, l'atteggiamento di concretezza, di serietà, di lealtà non poteva essere che quello clell' affermazione integrale di tutti i valori, non poteva essere che quello di un rifiuto totale della violenza. Al fondo di tutto è la difesa dell'uomo, della sua vita fisica e morale, delle sue possibilità di sviluppo. Il Socialismo è in sostanza. la risposta al . più alto bisogno degli uomini: essere veramente umani. Il mostro generato dalla guerra irrompe sulla scena politica. Cediamo la parola a Claudio Treves: « Il Fascismo è venuto. Come? Alcuni suoi tratti iniziali, assai prima che il nome nascesse, si erano potuti cogliere nei modi onde era stata condotta la propaganda per l'intervento : modi di oscura demagogia e di essenza antiparlamentare. C'erano gli agrari e gli industriali che sotto l'assillo della prima crisi fremevano dal deside297 Biblioteca Gino Bianco
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