Umberto Terracini e altri - Matteotti

Ma vediamo prima chi è l'uomo e l'ambiente in cui si è formato. La testimonianza di Giovanni Amendola è commovente : « L'uomo il cui destino è stato così eccezionale e memorando - dice Amendola - fu un carattere. Era Uomo di ingegno e di lavoro: era uomo il quale nella disordinata baraonda della politica post-bellica era riuscito a organizzare una attività intelligente e coerente che aveva il suo fondamento in una rigorosa coscienza morale e che si estrinsecava attraverso una operosità indefessa, molteplice e quasi onnipresente. Fu un appassionato e fu un idealista: fu cioè un intransigente ... di lui può dirsi che la misura della sua vita sia registrata, più ancora che da ciò che gli fu dato di compiere nei brevi anni della sua esistenza politica, dalla tragica grandezza del suo destino >>. Un carattere dunque che si afferma attraverso studi rigorosi nell'esperienza infocata che precede immediatamente la prima guerra mondiale. Il suo maestro di diritto all'Università di Bologna, il professor Alessandro Stoppato, cattolico conservatore, di lui dice: « Di eletta intelligenza, studiava con amore verace per la ricerca scientifica; e con alto spirito di illuminata libera impassibilità decideva e sosteneva la sua opinione. Aveva forza per raggiungere una posizione scientifica dalla quale la politica temporaneamente lo distraeva ed aveva raggiunto già una seria reputazione quale colto e assennato >> • Fu il fratello Matteo, compagno di studio di Luigi Einaudi, che lo avviò al Socialismo. « L'abito scientifico - ha detto Einaudi - doveva essere in quella famiglia una seconda natura >>. L'abito scientifico è atteggiamento di lealtà verso i problemi della scien - za, quell'atteggiamento di lealtà che caratterizza ogni forma di esperienza delle nature superiori. 294 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==