Il valore dell'azione intesa come impegno totale per una causa intimamente vissuta distrugge i limiti tra politica e morale e crea l'uomo vero che si colloca sul terreno della Storia come una sfida a tutte le distinzioni dello intelletto. Matteotti uomo di azione, Matteotti martire di un ideale non si possono distruggere. La qualità della sua azione ha già il tono di una scuola di sacrificio ed il suo sacrificio non è che il vertice della sua azione. E' di questa stoffa che sono formati coloro per i quali la esperienza della vita ha il significato di un lavoro che si compie con buona coscienza come un atto di lealtà verso i propri simili. Sincerità, lealtà, tali sono i modi con cui gli spiriti superiori vanno incontro alla vita per raccogliere le domande che essa propone ad ogni istante e per formulare le risposte in un dialogo eterno, spoglio di ogni retorica; tale era il modo di Giacomo Matteotti. Questo rispetto per la vita, ossia per la Storia, quali che siano le forme con cui si manifesta - quelle di una fede religiosa e di una convinzione razionale - è la nota che distingue le anime forti dalle anime fiacche, gli uomini vivi, quelli per i quali vale l'imperativo: « muori e diventa » da coloro che altro non sono che « oscuri ospiti di una tenebrosa terra ». E da questi uomini la vita acquista a sua volta un significato più profondo come un lavoro collettivo che si nobilita dell'apporto dell'artigiano geniale. Anima forte era Matteotti, non animato da una fede trascendente, ma pervaso dal senso religioso della vita e della Storia e dei doveri che essa comporta. 292 Biblioteca Gino Bianco
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