. , SI è osservato, mi pare da Roberto Michels, che i partiti di avanguardia, e non soltanto il partito repubblicano storico, che dovrebbero essere tutti protesi verso l'avvenire, si attardano spesso nelle tradizioni del passato, in un processo di canonizzazione dei loro morti. L'osservazione è però ingiustificata, quando si tratta di morti che vivono perennemente e Giacomo Matteotti giganteggia, oggi ancor più di ieri, nella coscienza pop~lare. Inutilmente i sicari del regime fascista vollero straziarne il cadavere, occultarne i resti. Inutilmente per un ventennio si volle sopprimere ogni ricordo, si volle cancellare il suo nome. 281 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==