Noi siamo sicuri della rinascita italiana. Il precedente del piccolo Piemonte (io sono piemontese: scusate questa piccola vanità regionalistica), che, sconfitto nel 1848, risconfitto nel 1849 dopo la fatal Novara, seppe con l'aiuto di tutti gli Italiani, sotto la sapiente guida di Cavour, non solo riprendersi e preparare le basi del suo sviluppo economico, ma portare a compimento l'indipendenza italiana, è per noi di buon auspicio. E quando avremo vinto la battaglia, quando le piaghe del Paese saranno tutte risanate e l'Italia avrà ripreso il posto che le compete tra le potenze mondiali, allora ritorneremo riverenti, ma a fronte alta, davanti a questi martiri, invocheremo i nomi di Matteotti, di Amendola e di Gramsci e potremo allora dire con diritto: Voi avete saputo morire per l'Italia e per gli Italiani; noi, nel vostro ricordo, nel vostro nome, per la nostra Italia e per i nostri fratelli Italiani, abbiamo saputo lottare, abbiamo saputo vivere per vincere, per ridarvi l'Italia per la quale siete morti. 278 Biblioteca Gino Bianco
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