Umberto Terracini e altri - Matteotti

Basta ricordare l'attività politica di Matteotti per persuaderci che Egli non poteva non essere dal fascismo assassinato. Troviamo un elemento di prova in una considerazione d'indole generale: oggi, a ragion veduta, si può dire che il fascismo è sorto ed è vissuto per distruggere tutte le cose migliori, materiali, spirituali e umane, del nostro Paese, per togliere dalla circolazione politica tutti gli uomini migliori che la nostra generazione aveva dato all'Italia. Così esso ha distrutto la nostra Italia; è salito al Quirinale per portare l'Italia di Vittorio Veneto, e la vittoria di Vittorio Veneto ha cancellato; ha passato la spugna su tutti i risultati della secolare politica di risorgimento nazionale; ha distrutto nei suoi quadri e nel suo prestigio il nostro esercito che in quarant'anni di regime di libertà si era costituito e plasmato in modo da essere motivo di orgoglio per sé e garanzia di difesa e di sicurezza per il Paese; devastando la scuola con la settarietà, insipienza ed amoralità del suo indirizzo, IÌa distrutto i valori morali, etici e culturali del Paese; si è elevato a contraltare della Chiesa e si è alleato col nazismo razzista ed antireligioso; perseguendo una politica di protezionismo plutocratico, ha distrutto, o per lo meno ridotto, i coefficienti produttivi della nostra industria a cui la devastatrice ferocia tedesca e le leggi della guerra dovevano dare il colpo di grazia: sparpagliando denari, aiuti e concessioni non a favore della agricoltura ma a favore dei ras politici dell'agricoltura, ha praticato una legislazione agraria in forza della quale per virtù taumaturgiche anche le terre agricole dovevano credere, obbedire e nella loro sfera combattere ed erano coltivate non per quelle colture che potevano dare, ma per quelle colture che si voleva che dessero : così si è seminato nelle rocce e si sono occupate larghe zone di terreni fertilissimi per erigervi industrie ingombranti 271 Biblioteca Gino Bianco

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