Umberto Terracini e altri - Matteotti

tile cosa. Egli è qui il vindice della terra nativa, il vindice della Nazione, che fu depressa e soppressa, il vindice di tutte le cose grandi che Egli amò >>. Infatti Matteotti è ancora vivo e "-indice e la sua effigie marmorea oggi inaugurata parla ancora a noi, parla ancora al Paese, simboleggia la Neme- ~i storica che ha polverizzato i nemici suoi perché erano nemici dell'Italia e dell'umanità. È ritornato fra noi per insegnarci a vivere, per ammonirci che per le proprie idee, per la propria fede, e per la salvezza della patria, quando e dove occorra, si deve e si può morire. E la Nemesi storica da Turati allora preconizzata ha reso giustizia a Matteotti ed anche un po' a noi che non lasciammo cadere nell'oblio la sua memoria e i suoi insegnamenti e che sapemmo e volemmo rimanergli fedeli in questo ventennio di oppressione e di soffocazione. La Nemesi storica ha fatto sommaria e decisiva giustizia contro gli assassini suoi, che furono anche - ed era naturale - gli assassini, i devastatori e i distruttori del nostro Paese. Purtroppo la Storia ha confermato quanto Matteotti e Turati avevano presagito e quanto noi stessi prevedemmo, ché il Paese fu dal fascismo sciaguratamente oppresso, depresso e soppresso. Gli uomini del regime, ed il regime, stesso nella sua struttura, che hanno assassinato Matteotti, e con lui tanti altri, prima e dopo, tanti altri pur benemeriti, pure martiri ed eroi, per soffocarne la implacabile parola accusatrice, per stroncarne i propositi di lotta, questi fascisti, gregari, corifei, ras, duci e duce, calpestando la libertà= soffocando la giustizia, violando lo Statuto, distruggendo la Costituzione, hanno bandito e capovolto i valori etici e morali dello Stato, hanno lacerato il tessuto connettivo del Paese, hanno precipitato il Paese in un baratro da cui difficile, lunga ed aspra sarà la salita, salita che sfiancherà la presente e la futura generazione. 270 Biblioteca Gino Bianco

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