Egli, ricordandoci quanto è successo dal '19 al '22, allorché le squadre fasciste distruggevano gli organismi proletari, incendiavano le case dei lavoratori, eliminavano con la violenza o l'assassinio i dirigenti dei lavoratori dal campo della lotta ( azione talora svolta sotto lo sguardo compiacente P- talvolta anche complice dei non fascisti che non prevedevano che la stessa sorte sarebbe poi toccata a loro), ricordandoci tutto ciò Egli ci ammonisce a rafforzare la potenza politica della classe lavoratrice, a dare ad essa il posto che le spetta nella direzione politica del Paese, se del Paese vogliamo effettivamente la rinascita e la ricostruzione. Egli ammonisce quegli uomini, quelle caste che per incomprensione o misoneismo, o perchè anchilosati nel cervello o nella dottrina, vogliono ostacolare l'avanzata delle classi lavoratrici, che ciò vuol dire ostacolare la rinascita del Paese. Egli dice a tutti noi che siamo veramente democratici e che poniamo la libertà come guida ad ogni nostra azione politica, che facciamo della libertà il nostro pensiero dominante, che la libertà non è un nome, non è un principio astratto, non è una parola, ma che la libertà si attua quando accanto alla libertà civile, alla libertà politica, si collocano la libertà economica e quella sociale che liberano il lavoratore manuale ed intellettuale dallo sfruttamento, dall'indigenza, dalPingiustizia economica che lo costringono a vendere la sua forza-lavoro sotto costo: libertà sociali ed economiche che devono essere intese ad evitare che il margine del plus valore vada ad aumentare la potenza economica, il che vuol dire la potenza politica, di quelle caste reazionarie che, per un naturale loro determinismo economico, furono incubatrici del fascismo, e possono ancora dare origine a forze incubatrici di nuove forme di post fascismo. 266 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==