Umberto Terracini e altri - Matteotti

sone realmente grandi, i veri martiri della fede, i veri benefattori della società e dell'umanità, gli uomini la cui scomparsa costituisce effettivamente, sia nell'attimo della dipartita che nel prosieguo del tempo, una vera sciagura sociale, giganteggiano e spiritualmente rivivono ogni giorno di più nella posterità e per la posterità. Giacomo Matteotti è fra questi. Egli è un esempio più unico che raro di vera grandezza umana. Perciò oggi, rievocando la sua individualità, nello stesso istante in cui il busto marmoreo ci fa rivedere le care sembianze ed i caratteristici lineamenti, noi non obbediamo ad una convenzione, ad un ritorno di consuetudine parlamentare, ma lo ricordiamo per ubbidire ad un bisogno del nostro spirito, ad un insopprimibile desiderio del nostro animo, ad una necessità della nostra ripresa politica che vuole e deve trarre, dalla di Lui rievocazione, consigli, ammonimenti e propositi per essere degni di Lui, per trovare la via migliore per la rapida rinascita del nostro Paese, per la salvezza della generazione nostra e di quella futura. La nostra riunione non ha perciò lo scopo di una semplice rievocazione di date e di fatti a Lui inerenti. Per rivederlo nella sua interezza basta pronunciare il suo nome; gli aggettivi, le espressioni retoriche, pindariche ed iperboliche son necessari, o possono ,:,;upplire, là ove manca il nome, nello stesso modo come scolpisce l'Alfieri parlando della cameretta del Petrarca: . . . tomba fregiar d' uom eh· ebbe regno Vuolsi, e per gemme ove disdice alloro: Qui basta il nome di quel divo ingegno. Le formalistiche pompose manifestazioni ed esaltazioni oratorie convengono agli uomini di mediocre grandezza, non a quelli che da vivi e da 264 Biblioteca Gino Bianco .-

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