che, in un momento in cui le passioni politiche non possano alterarla, . sia scritta la storia di questa lotta e di questa difesa; e che si potrà allora aff ermare che il Parlamento italiano verso il fascismo tenne fede all'onore della sua augusta dignità, al titolo di nobiltà della sua origine. Si potranno ricordare precedenti percosse e bastonature di deputati fieramente indipendenti, altre persecuzioni ed altri martiri da Lo Sardo a Buozzi. Non mancarono poi anche altri sacrifici, altri sforzi e resistenze per cui occorse quel coraggio civile che va pure onorato, qualche volta non meno di quello fisico. Ma si dovrà soprattutto mettere nel suo esatto rilievo una diversità che giova ricordare in questo luogo e in questo giorno; la radicale diversità che distingue in un elemento essenziale gli altri colpi di Stato da quello che doveva sopprimere le libertà parlamentari italiane e instaurare la peggiore tirannide : l'elemento della fraudolenza. Quello che noi abbiamo subìto fu un colpo di Stato fraudolento, pensato, ordito e condotto per ingannare. Occorsero ben due anni perché l'inganno fosse pienamente scoperto. Orbene, la storia potrà giudicare che si peccò per incomprensione o per eccesso di fiducia o per onesto, se anche ingenuo, intento di frenare e correggere; ma non si peccò di viltà. Trascuro i disertori che non mancarono; parlo della Camera come entità collettiva e simbolica. E tanto più grandeggia la figura dei nostri tre martiri, quanto più grande era la possibilità dell'equivoco verso l'inganno che era teso: essi trassero la loro forza soprattutto dal sentimento della sovranità che il popolo aveva loro confidata e che forma la grandezza dei Parlamenti. In luogo dell'antica Agora, degli antichi comizii romani, di tutte le forme insomma con cui si esercita la democrazia diretta con l'assemblea del popolo - forma che è propria della città, del comune - questa delegazione 258 Biblioteca Gino Bianco
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