appello preciso della loro coscienza, come parlamentari, in difesa dei diritti del Parlamento. Certamente, anche l'antichità classica annovera uomini che siano arrivati a tale grandezza di sacrificio. È tuttavia vero che il concetto di martire, la religione - vorrei dire - del martire, appare per la prima volta solo presso i primi cristiani. Con una appropriata parola, e non per una semplice etimologia, martire significa in greco « testimonio )), colui che attesta; donde la disputa fra i teologi sulla natura e sul contenuto di questa testimonianza nei primi martiri cristiani: attestazione, comunque, di una fede, col sacrificio consapevole e volontario della propria vita. Noi ci onoriamo di questi tre nostri Martiri. Ed a me spetta oggi di commemorarli non tanto nelle loro singole figure, quanto nella ideale unità in cui si compongono come in una triade luminosa. Ciascuno di essi era una personalità di prim'ordine; ciascuno di essi, inoltre, non rappresentava solo la propria individualità, ma era come un segno e un simbolo, un vessillo di rannodamento; sicchè può bene affermarsi che in ciascuno di essi sia stato soppresso un capo. Eppure v'è un tratto comune che li unisce, che determina quella che io chiamo la triade del sacrificio parlamentare: soppressi perchè parlamentari, soppressi nell'adempimento del loro mandato parlamentare, soppressi per impedire loro l'affermazione di questo loro ministero politico nazionale, di questo loro dovere idealmente proprio della rappresentanza popolare. Basta considerarli sotto questo aspetto, per scoprire la sostanza profonda, l'intimo senso di quella unità ideale che oggi, appunto, noi celebriamo. Matteotti apre, cronologicamente, la serie dei martiri di questi nostri fratelli. Il 30 maggio 1924 egli parla alla Camera. Formidabile discorso. 254 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==