.- E, mentre tuttavia perdura il tono di minaccia di capi e di giornali autorizzati, col quale si vuol limitare la stessa indagine della giustizia e persuadere il popolo italiano a piegarsi ancora sotto la umiliante fatalità di violenza che si è abbattuta sulla sua vita, il Governo prospetta per l'avvenire una sua opera di normalizzazione. Ma alla concreta efficacia di tale opera le Opposizioni non possono accordare fiducia, poichè i propositi, lungi dal tradursi in provvedimenti risolutivi, che tolgano ad un partito il privilegio intollerabile di difendere a mano armata contro gli altri la propria volontà politica, son contraddetti, nell'atto stesso in cui sono formulati, dalla confessata convenienza di mantenere tale privilegio per esclusivo vantaggio di parte; e perchè permane il convincimento che le ragioni prof onde della situazione che si è venuta determinando sono intimamente legate a tutto l'indirizzo di politica interna seguita dal Governo. Onde l'Assemblea dichiara solennemente che indifferibile premessa della pacificazione del Paese è la restaurazione dell'ordine giuridico e politico infranto, e che tale restaurazione non è effettuabile se non per opera di un Governo - alla cui composizione le Opposizioni non possono che rimanere estranee - il quale voglia e possa provvedere nel più breve tempo: I.) alla abolizione di ogni milizia di parte, perchè la tutela della legge, la sicurezza dei cittadini, e la difesa de1le loro libertà fondamentali debbono essere affidate unicamente agli organi dello Stato. 2.) alla repressione inesorabile di ogni illegalismo ed alla reintegrazionfJ assoluta, nei confronti di tutti, del1a autorità della legge, che è la stessa autorità dello Stato. Solo siffatti provvedimenti, congiunti ad un'azione generale di Governo equa ed imparziale, che rispetti i diritti della missione necessaria e legittima 238 Biblioteca Gino Bianco
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